Metrica: interrogazione
148 settenari (pezzi chiusi) in Alessandro nell'Indie B 
   Vedrai con tuo periglio
di questa spada il lampo
sul ciglio al donator.
   Conoscerai chi sono,
ma sarà tardi allor.
   O sugli estivi ardori
placida al sol riposa,
o sta fra l'erbe e i fiori
la pigra serpe ascosa,
se non la preme il piede
di ninfa, o di pastor.
   Ma se calcar si sente,
il suo veleno e l'ira
tutta raccoglie allor.
   Compagni nell'amore
non puoi trovare un core
che avvampi mai per te.
   Chi tanta fé richiede
si rende altrui molesto,
più di stagion non è. (Parte)
   Voi che adorate il vanto
che l'innocenza ancora
   Mentisca pure e finga
colei che m'arde il seno,
che almeno mi lusinga,
che non mi toglie almeno
la libertà d'odiarla,
quando infedel mi fu. (Parte)
   Se amore a questo petto
non fosse ignoto affetto,
   Ma se quest'alma avvezza
non è a sì dolce ardore,
colpa di tua bellezza,
e colpa mia non è. (Parte)
   Senza procelle ancora
si perde quel nocchiero
che lento in su la prora
passa dormendo il dì.
   Sognava il suo pensiero
forse le amiche sponde
ma si trovò fra l'onde
allor che i lumi aprì. (Parte)
   D'un barbaro scortese
non rammentar l'offese
è un pregio che innamora
più che la tua beltà.
   Da lei, crudel, da lei,
che ingiustamente offendi, (A Poro)
quella pietade apprendi
che l'alma tua non ha. (Parte)
   Digli che io son fedele,
digli ch'è il mio tesoro,
che m'ami, ch'io l'adoro,
che non disperi ancor.
   Digli che la mia stella
spero placar col pianto,
che lo consoli intanto
che vive nel suo cor. (Parte con le guardie)
   Destrier, che all'armi usato
fuggì dal chiuso albergo,
scorre la selva, il prato,
agita il crin sul tergo
   Ed ogni suon che ascolta
che l'anima a pugnar. (Parte)
   È ver che all'amo intorno
e lascia in su la sponda
   Ma giunge quel momento
che nel fuggir s'intrica
si riconsola allor. (Parte)
   Se viver non poss'io
   Che, se partissi ancora,
quel che farebbe il piè. (Parte)
   Di rendermi la calma
prometti o speme infida;
ma incredula quest'alma
   Chi ne provò lo sdegno,
se folle al mar si fida,
de' suoi perigli è degno,
   Se troppo crede al ciglio
colui che va per l'onde,
giura che fugge il lido
   Se troppo al ciglio crede
fanciullo al fonte appresso,
scherza con l'ombra e vede
moltiplicar sé stesso;
l'immagine di sé. (Parte)
   Serbati a grandi imprese,
   Che nel sentier d'onore
vedrò la mia pietà. (Parte)
   Finché rimango in vita,
   Farò che al mondo sia
al pari dell'error. (Parte)
   Ombra dell'idol mio
                                       Qui prigioniero
   Serva ad eroe sì grande,
   Né lingua adulatrice

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