Alessandro nell’Indie, Roma, Zempel e de Mey, 1730

 ALESSANDRO NELL’INDIE
 
 
    Drama per musica di Pietro Metastasio, fra gli Arcadi Artino Corasio, da rappresentarsi nel teatro detto delle Dame, nel carnevale dell’anno 1730, dedicato alla maestà di Giacomo III, re della Gran Brettagna, eccetera.
    Si vendono a Pasquino nella libraria di Pietro Leone, all’insegna di San Giovanni di Dio.
    In Roma, per il Zempel e il de Mey vicino a Monte Giordano, con licenza de’ superiori.
 
 Sire,
    giacché l’ambiziosa speranza di participare del real patrocinio della maestà vostra, di cui va da gran tempo superbo il teatro delle Dame, è stato lo stimolo maggiore che mi ha persuaso ad abbracciarne la cura, riguardate o sire coll’usata benignità il primo tributo che io vi presento nell’Alessandro il Grande, nome che per consenso di tanti secoli ha sempre avuta gran parte nelle lodi de’ vostri pari; e siccome lo emulate nel resto, gradite ancora al par di lui l’umil dono che vi offerisce chi non altro sospira che la permissione di vantarsi della maestà vostra umilissimo, divotissimo, ossequiosissimo servitore.
 
    Francesco Cavanna
 
 
 ARGOMENTO
 
    La nota generosità usata da Alessandro il Grande verso Poro, re di una parte dell’Indie, a cui più volte vinto e prigioniero rese i regni e la libertà, è l’azzione principale del drama. Servono a questo di episodi gli artifici di Cleofide regina di un’altra parte dell’Indie, la quale, benché innamorata di Poro, seppe guadagnare il genio di Alessandro e conservarsi per questo mezzo nel trono.
    Comincia la rappresentazione dalla seconda disfatta di Poro.
    La scena è su le sponde dell’Idaspe, in una delle quali è il campo di Alessandro e nell’altra la reggia di Cleofide.
 
 
 PROTESTA
 
    Le parole numi, fato, eccetera non hanno cosa alcuna di comune con gl’interni sentimenti dell’autore che si protesta vero cattolico.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: campo di battaglia su le rive dell’Idaspe, tende e carri roversciati, soldati dispersi, armi, insegne ed altri avanzi dell’esercito di Poro, disfatto da Alessandro; recinto di palme e cipressi con picciolo tempio nel mezzo dedicato a Bacco nella reggia di Cleofide; gran padiglione d’Alessandro vicino all’Idaspe con vista della reggia di Cleofide su l’altra sponda del fiume.
    Nell’atto secondo: gabinetti reali; campagna sparsa di fabriche antiche con tende ed allogiamenti militari preparati da Cleofide per l’esercito greco, ponte su l’Idaspe, campo numeroso d’Alessandro disposto in ordinanza di là dal fiume, con elefanti, torri, carri coperti e machine da guerra; appartamenti nella reggia di Cleofide.
    Nell’atto terzo: portici de’ giardini reali; tempio magnifico dedicato a Bacco con rogo nel mezzo che poi s’accende.
    Inventore ed ingegnere delle scene il signor Giovanni Battista Olivieri.
 
 
 PERSONAGGI
 
 ALESSANDRO
 (il signor Raffaele Signorini)
 PORO re di una parte dell’Indie, amante di Cleofide
 (il signor Giovanni Carestini, virtuoso del serenissimo di Parma)
 CLEOFIDE regina di un’altra parte dell’Indie, amante di Poro
 (il signor Giacinto Fontana detto Farfallino)
 ERISSENA sorella di Poro
 (il signor Giuseppe Appiani milanese)
 GANDARTE generale dell’armi di Poro, amante di Erissena
 (il signor Francesco Tolve napolitano)
 TIMAGENE confidente d’Alessandro e nemico occulto del medesimo
 (il signor Giovanni Andrea Tassi)
 
    La musica è del signor Leonardo Vinci, provicemaestro della Real Cappella di Napoli.
    Inventore de’ balli il signor Pietro Gugliantini, virtuoso della serenissima gran principessa di Toscana.
    Inventore degli abbattimenti il signor Decio Berrettini.