Artaserse, Roma, Zempel e de Mey, 1730

 ARTASERSE
 
 
    Drama per musica di Pietro Metastasio romano, fra gli Arcadi Artino Corasio, da rappresentarsi nel teatro detto delle Dame, nel carnevale dell’anno 1730, presentato alla maestà di Clementina, regina della Gran Brettagna, eccetera.
    Si vendono a Pasquino nella libraria di Pietro Leone, all’insegna di San Giovanni di Dio.
    In Roma, per il Zempel e de Mey, con licenza de’ superiori.
 
 Madama,
    il clementissimo gradimento, del quale ha degnata il vostro real consorte l’offerta del primo drama, mi dà coraggio di presentare umilmente alla maestà vostra il secondo, procurando in tal guisa a questo la gloria di adornarsi del vostro nome ed a me la permissione di vantarmi della maestà vostra umilissimo, divotissimo ed ossequiosissimo servitore.
 
    Francesco Cavanna
 
 
 ARGOMENTO
 
    Artabano prefetto delle guardie reali di Serse vedendo ogni giorno diminuirsi la potenza del suo re dopo le disfatte ricevute da’ Greci, sperò di poter sagrificare alla propria ambizione col suddetto Serse tutta la famiglia reale e salire sul trono della Persia. Valendosi perciò del commodo che gli prestava la famigliarità ed amicizia del suo signore, entrò di notte nelle stanze di Serse e l’uccise. Irritò quindi i principi reali figli di Serse l’uno contro l’altro in modo che Artaserse uno de’ suddetti figli fece uccidere il proprio fratello Dario, credendolo parricida per insinuazione d’Artabano. Mancava solo a compire i disegni del traditore la morte d’Artaserse, la quale da lui preparata e per vari accidenti, i quali prestano al presente drama gli ornamenti episodici, differita, finalmente non può eseguirsi, essendo scoperto il tradimento ed assicurato Artaserse, quale scoprimento e sicurezza è l’azzione principale del drama (Giustino, libro III, capitolo I).
 
    Le parole numi, fato, eccetera non hanno cosa alcuna di comune cogl’interni sentimenti dell’autore che si protesta vero cattolico.
    L’azzione del drama si rappresenta nella città di Susa reggia de’ monarchi persiani.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: giardino interno nel palazzo de’ re di Persia corrispondente a diversi appartamenti, vista della reggia, notte con luna; reggia.
    Nell’atto secondo: appartamenti reali; gran sala del real consiglio con trono da un lato, sedili dall’altro per i grandi del regno, tavolino e sedia alla destra del suddetto trono.
    Nell’atto terzo: parte interna della fortezza, nella quale è ritenuto prigione Arbace, cancelli in prospetto, picciola porta a mano destra, per la quale si ascende alla reggia; gabinetto negli appartamenti di Mandane; luogo magnifico destinato per la coronazione d’Artaserse, trono da un lato con sopra scettro e corona, ara nel mezzo con simulacro del Sole.
    Inventori ed ingegneri delle scene il signor Giovanni Battista Oliverio, il signor Pietro Orte.
    Inventore de’ balli il signor Pietro Gugliantini, virtuoso della serenissima gran principessa di Toscana.
 
 
 PERSONAGGI
 
 ARTASERSE principe e poi re di Persia amico d’Arbace ed amante di Semira
 (il signor Raffaele Signorini)
 MANDANE sorella di Artaserse ed amante d’Arbace
 (il signor Giacinto Fontana detto Farfallino)
 ARTABANO prefetto delle guardie reali, padre di Arbace e di Semira
 (il signor Francesco Tolve napolitano)
 ARBACE amico d’Artaserse ed amante di Mandane
 (il signor Giovanni Carestini, virtuoso del serenissimo di Parma)
 SEMIRA sorella d’Arbace ed amante d’Artaserse
 (il signor Giuseppe Appiani milanese)
 MEGABISE generale dell’armi e confidente d’Artabano
 (il signor Giovanni Ossi, virtuoso dell’eccellentissima signora principessa Borghese vedova)
 
    La musica è del signor Leonardo Vinci, provicemaestro della Real Cappella di Napoli.