La Nitteti, Madrid, s. n., 1756

 LA NITTETI
 
 
    Dramma per musica da rappresentarsi nel regio teatro del Buon Ritiro, festeggiandosi il gloriosissimo giorno natalizio di sua maestà cattolica il re nostro signore don Ferdinando VI, per comando di sua maestà cattolica la regina nostra signora, in quest’anno MDCCLVI.
 
 Sacra reale cattolica maestà,
    nella direzione, per me oltre modo onorevole, de’ spettacoli destinati in questo giorno alla plausibile memoria del glorioso natale della sacra reale cattolica maestà vostra, non è mia lusinga se ardisco credere che i benefici influssi in me piovuti dal sovrano cenno della sacra reale cattolica maestà della regina mia signora hanno di gran lunga superate le mie stesse speranze. Ne reco per pruova a’ piedi della maestà vostra in questo libretto il dramma intitolato La Nitteti, parto ben recente della non mai abbastanza encomiata vena del mio abbate Pietro Metastasio, il quale dalla corte imperiale, a cui consagra tuttora i preziosi frutti del suo studio indefesso e del suo talento sublime, ad onta del perpetuo contrasto che soffre dalla sua complessione cagionevole e dalle ordinarie sue occupazioni, ha voluto aver parte con questo suo nuovo poema agli applausi che con tanta ragione a piene voci le tributano nella ricorrenza di simil giorno i suoi popoli fortunati. Poco avrebbe che aggiungere il mio zelo alla rispettosa offerta di un tal tributo, se l’amico, o per impulso di certa sua naturale moderazione o per voglia di rifarsi meco delle moleste premure, colle quali non cessai d’animarlo al compimento dell’opra promessami, non mi avesse publicamente intimata la legge di procurare direzione ed appoggio a questa che egli chiama sua figlia, con rinovarmi perciò alla memoria i doveri più sacri dell’ospitalità e i più teneri legami dell’amicizia. Ad una istanza sì delicata mi è dunque forza di corrispondere con eguale impegno; onde se mai giunsero a meritare le mie suppliche la clementissima tolleranza di vostra maestà questa è la volta che la implorano più che mai, affin che sotto l’ombra possente del trono augusto della maestà vostra trovando egli e la sua Nitteti quel ricovero di cui volle farmi mallevadore, renda testimonianza publica al mondo della vantaggiosa accoglienza, che qui si destina alle lettere e a chi degnamente le professa, e del benefico patrocinio con cui vengono dalla maestà vostra onorate e le umili mie preghiere e quella profonda venerazione con cui mi farò sempre gloria di dichiararmi della sacra reale cattolica maestà vostra umilissimo, ossequiosissimo ed ubbidientissimo servidore.
 
    Carlo Broschi Farinelli
 
 
 Al cavaliere don Carlo Broschi Farinelli l’autore
 
 SONETTO
 
    Questa nata pur or qui presso al polo
 mia prole, ch’io consacro al soglio ibero,
 raccogli, o Carlo, ed a postrarsi al suolo
 le insegna, ospite, amico e conduttiero.
 
    Pensa che il suo destin fido a te solo,
 che sei dell’opra eccitator primiero,
 e che appreser gemelli a sciorre il volo
 la tua voce in Parnaso e il mio pensiero.
 
    Pensa che quando te l’Italia ostenta
 per onor dell’armonica famiglia,
 l’onor de’ carmi un tuo dover diventa.
 
    E se questo dover non ti consiglia,
 grato l’amor del padre almen rammenta
 e del padre l’amor rendi alla figlia.
 
 
 ARGOMENTO
 
    Amasi illustre capitano, vassallo, amico e confidente d’Aprio re d’Egitto, mandato dal suo signore a reprimere l’insolenza delle ribellanti provincie, non solo non poté adempire il comando ma fu egli stesso proclamato re e da’ sollevati e da quei guerrieri medesimi che conduceva per debellargli, tanto era il credito e l’affetto che gli avevano acquistato il suo valore, la sua giustizia e le altre sue reali virtù. S’oppose; e non avrebbe Amasi ceduto all’inaspettata violenza; ma vel costrinse un segreto ordine del suo medesimo sovrano che, disperando di conservar con la forza il suo trono, lo volle più tosto deposito in mano amica che conquista in quella d’un ribelle.
    In queste infelici circostanze sorpreso Aprio dal fine de’ giorni suoi, chiamò nascostamente a sé l’amico Amasi; confirmò con lui la publica elezione col proprio voto; l’incaricò di far diligente richiesta dell’unica sua figliuola Nitteti, perduta fra le tumultuose sedizioni; gl’impose ritrovandola di darla in isposa al proprio suo figliuolo Sammete, onde succedendogli questi un giorno la riconducesse sul trono paterno. Ne volle da lui giuramento; e gli spirò fra le braccia. Questi in parte veri ed in parte verisimili sono i fundamenti sopra de’ quali è stato edificato il presente dramma; e ciò che vi è d’istorico è tratto da Erodoto e da Diodoro di Sicilia.
    Il luogo della scena è Canopo.
    Il tempo è il giorno del trionfale ingresso del nuovo re.
    L’azione è il ritrovamento di Nitteti.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: parte ombrosa e raccolta degl’interni giardini della reggia di Canopo alle sponde del Nilo, corrispondente a diversi appartamenti, sol nascente sull’orizonte; luogo vastissimo presso le mura di Canopo festivamente adornato per il trionfale ingresso e per l’incoronazione del nuovo re, ricco ed elevato trono alla destra, a piè del quale lateralmente situati alcuni de’ sacri ministri che sostengono sopra bacili d’oro le insegne reali, grande e maestoso arco trionfale in prospetto, vari ordini di logge all’intorno popolate di musici e di spettatori, vista dell’armata egizia vincitrice ordinata in lontano.
    Nell’atto secondo: fughe di camere nella reggia; gran porto di Canopo ripieno di navi e nocchieri.
    Nell’atto terzo: appartamento terreno con vista di logge che conducono a’ giardini reali; fondo oscuro di antica torre chiuso in varie parti da’ rugginosi cancelli che lasciano vedere in lontano le ruvinose scale per cui vi si scende; reggia di Canopo riccamente adorna, magnifica scala in prospetto ed illuminata in tempo di notte per festeggiare l’arrivo del nuovo re.
 
 
 PERSONAGGI
 
 AMASI re d’Egitto, padre di
 (il signor don Antonio Raaff alemanno)
 SAMMETE amante corrisposto di
 (il signor don Filippo Elisi romano)
 BEROE pastorella
 (la signora donna Maddalena Parigi fiorentina)
 NITTETI principessa egizia, amante occulta di Sammete
 (la signora donna Teresa Castellini milanese, virtuosa di musica all’attual servizio di sua maestà cattolica)
 AMENOFI sovrano di Cirene, amante occulto di Nitteti ed amico di Sammete
 (il signor don Emanuelle Cornacchini milanese)
 BUBASTE capitano delle guardie reali
 (il signor don Giacomo Veroli fiorentino)
 
    Comparse di sacri ministri, oratori delle provincie suddite, nobili egizii, guardie reali, soldati egizii, schiavi etiopi, seguaci di Sammete armati, seguaci di Nitteti armati, marinari, paggi, musici, popolo
 
    La composizione della musica è del maestro signor don Niccolò Conforto napoletano.
    Le scene sono nuova invenzione del celebre pittore signor don Francesco Battaglioli modonese.