Olimpiade, Torino, Reale, 1757

 LICENZA
 
 Ah no! L'augusto sguardo
 non rivolgere altrove, eccelsa Elisa.
 Ubbidirò. Tu ascolterai, se m'odi,
 (dura legge a compir!) voti e non lodi.
1455Veggano ancor ben cento volte e cento
 i numerosi tuoi sudditi regni
 tornar sempre più chiaro
 questo giorno per te, per te che sei
 la lor felicità, che nel tuo seno
1460le più belle virtù, come in lor trono,
 l'una all'altra congiunte... Aimè! Perdono.
 Voti in mente io formai; ma dal mio labbro
 escon, per qual magia dir non saprei,
 trasformati in tua lode i voti miei.
1465Errai; ma il mondo intero
 ho complice nel fallo; e, non sdegnarti,
 mi par bello l'error. L'anime grandi
 a vantaggio di tutti il ciel produce.
 Nasconderne la luce
1470perché? se agli altri il buon cammino insegna.
 Le lodi di chi regna
 sono scuola a chi serve. Il grande esempio
 innamora, corregge,
 persuade, ammaestra. Appresso al fonte
1475tutti non sono. È ben ragion che alcuno
 disseti anche i lontani. Ah! Non è reo
 chi celebrando i pregi
 dell'anime reali
 ubbidisce agli dei, giova a' mortali.
 
1480   Nube così profonda
 non può formarsi mai
 che le tue glorie asconda,
 che ne trattenga il vol.
 
    Saria difficil meno
1485torre alle stelle i rai,
 a' fulmini il baleno,
 la chiara luce al sol.
 
 IL FINE