Demofoonte, Vienna, van Ghelen, 1733

 SCENA IX
 
  Luogo magnifico nella reggia festivamente adornato per le nozze di Creusa.
 
 TIMANTE e CHERINTO
 
 TIMANTE
 Dove, crudel, dove mi guidi? Ah queste
 liete pompe festive
 son pene a un disperato.
 CHERINTO
                                               Io non conosco
1345più il mio german. Che debolezza è questa
 troppo indegna di te? Senza saperlo
 errasti alfin; sei sventurato, è vero,
 ma non sei reo. Qualunque male è lieve
 dove colpa non è.
 TIMANTE
                                  Dall'opre il mondo
1350regola i suoi giudizi. E la ragione,
 quando l'opra condanna, indarno assolve.
 Son reo purtroppo; e, se finor nol fui,
 lo divengo vivendo. Io non mi posso
 dimenticar Dircea. Sento che l'amo;
1355so che non deggio. In così brevi istanti
 come franger quel nodo
 che un vero amor, che un imeneo, che un figlio
 strinser così? Che le sventure istesse
 resero più tenace? E tanta fede?
1360E sì dolci memorie?
 E sì lungo costume? Oh dio Cherinto,
 lasciami per pietà. Lascia ch'io mora
 finché sono innocente.