La clemenza di Tito, Torino, Reale, 1757

 SCENA X
 
 SERVILIA e VITELLIA
 
 SERVILIA
 Felice me!
 VITELLIA
                       Posso alla mia sovrana
 offrir del mio rispetto i primi omaggi?
 Posso adorar quel volto
 per cui d'amor ferito
450ha perduto il riposo il cor di Tito?
 SERVILIA
 (Che amaro favellar! Per mia vendetta
 si lasci nell'inganno). Addio.
 VITELLIA
                                                      Servilia
 sdegna già di mirarmi!
 Oh dei! Partir così! Così lasciarmi!
 SERVILIA
 
455   Non ti lagnar s'io parto;
 o lagnati d'amore
 che accorda a quei del core
 i moti del mio piè.
 
    Alfin non è portento
460che a te mi tolga ancora
 l'eccesso d'un contento
 che mi rapisce a me. (Parte)