Achille in Sciro, Torino, Reale, 1757

 SCENA VIII
 
 ACHILLE ed ULISSE con ARCADE in disparte
 
 ACHILLE
 Ove son? Che ascoltai? Mi sento in fronte
 le chiome sollevar. Qual nebbia i lumi
 offuscando mi va? Che fiamma è questa,
760onde sento avvamparmi?
 Ah frenar non mi posso; all'armi, all'armi. (S’incammina furioso e poi si ferma, avvedendosi d’avere in mano la cetra)
 ULISSE
 Guardalo. (Piano ad Arcade)
 ACHILLE
                       E questa cetra
 dunque è l'arme d'Achille? Ah no; la sorte
 altre n'offre e più degne. A terra, a terra, (Getta la cetra e va all’armi portate co’ doni d’Ulisse)
765vile istromento. All'onorato incarco
 dello scudo pesante (Imbraccia lo scudo)
 torni il braccio avvilito. In questa mano
 lampeggi il ferro. Ah ricomincio adesso (Impugna la spada)
 a ravvisar me stesso. Ah fossi a fronte
770a mille squadre e mille!
 ULISSE
 E qual sarà, se non è questo Achille? (Palesandosi)
 ACHILLE
 Numi! Ulisse, che dici?
 ULISSE
                                             Anima grande,
 prole de' numi, invitto Achille, alfine
 lascia che al sen ti stringa. Eh non è tempo
775di finger più. Sì, tu la speme sei,
 tu l'onor della Grecia,
 tu dell'Asia il terror. Perché reprimi
 gl'impeti generosi
 del magnanimo cor? Son di te degni;
780secondagli, signor. Lo so, lo veggo,
 raffrenar non ti puoi. Vieni; io ti guido
 alle palme, a' trofei. La Grecia armata
 non aspetta che te. L'Asia nemica
 non trema che al tuo nome. Andiam.
 ACHILLE
                                                                     Sì, vengo. (Risoluto)
785Guidami dove vuoi... Ma... (Si ferma)
 ULISSE
                                                    Che t'arresta?
 ACHILLE
 E Deidamia?
 ULISSE
                            E Deidamia un giorno
 ritornar ti vedrà cinto d'allori
 e più degno d'amore.
 ACHILLE
                                          E intanto...
 ULISSE
                                                                 E intanto
 che d'incendio di guerra
790tutta avvampa la terra, a tutti ascoso
 qui languir tu vorresti in vil riposo?
 Diria l'età futura:
 «Di Dardano le mura
 Diomede espugnò; d'Ettore ottenne
795le spoglie Idomeneo; di Priamo il trono
 miser tutto in faville
 Stenelo, Aiace... E che faceva Achille?
 Achille in gonna avvolto
 traea misto e sepolto
800fra l'ancelle di Sciro i giorni sui,
 dormendo al suon delle fatiche altrui».
 Ah non sia ver; destati alfine; emenda
 il grave error; più non soffrir che alcuno
 ti miri in queste spoglie. Ah se vedessi
805quale oggetto di riso
 con que' fregi è un guerriero! In questo scudo
 lo puoi veder. Guardati, Achille. Dimmi, (Gli leva lo scudo)
 ti riconosci? (Presentandogli lo scudo)
 ACHILLE
                           Oh vergognosi, oh indegni (Lacerando le vesti)
 impacci del valor come finora
810tollerar vi potei? Guidami, Ulisse,
 l'armi a vestir. Fra questi ceppi avvinto
 più non farmi penar.
 ULISSE
                                         Sieguimi. (Ho vinto). (S’incamminano)