Catone in Utica, Venezia, Buonarigo, 1729, II edizione

 SCENA VI
 
 CESARE, EMILIA e FULVIO
 
 CESARE
 Tu taci Emilia? In quel silenzio io spero
 un principio di calma.
 EMILIA
 T'inganni. Allorch'io taccio
305medito le vendette.
 FULVIO
                                      E non ti plachi
 d'un vincitor sì generoso a fronte?
 EMILIA
 Io placarmi! Anzi sempre in faccia a lui
 se fosse ancor di mille squadre cinto
 dirò che l'odio e che lo voglio estinto.
 CESARE
 
310   Nell'ardire che il seno ti accende,
 così bello lo sdegno si rende
 che in un punto mi desti nel petto
 meraviglia, rispetto e pietà.
 
    Tu m'insegni con quanta costanza
315si contrasti alla sorte innumana
 e che sono ad un'alma romana
 nomi ignoti timore e viltà. (Parte)