Artaserse, Venezia, Buonarigo, 1730

 SCENA XV
 
 MANDANE
 
 MANDANE
535Arbace Arbace ah! se veder potessi
 in qual tumulto stanno
 per te gli affetti miei, qual parte ancora
 usurpi nel mio cor... Figlia inumana
 quai pensieri son questi! E sei capace
540d'altra idea che di sdegno e di vendetta!
 Ombra cara e diletta
 del mio gran genitore, ad irritarmi,
 a svegliar l'ire mie te sola invoco.
 Quanto posso sdegnarmi
545mi sdegno, oh dio, ma quanto posso è poco.
 
    Che pena al mio core
 cercar di sdegnarmi.
 M'accende il dolore;
 pietà vuol placarmi;
550che farmi non so.
 
    Nel fiero cordoglio
 difender non deggio;
 punire non voglio;
 e incerta men vo.
 
 Fine dell’atto primo