Catone in Utica, Torino, Reale, 1757

 CATONE IN UTICA
 
 
 ARGOMENTO
 
    Dopo la morte di Pompeo il di lui contraddittore Giulio Cesare fattosi perpetuo dittatore si vide rendere omaggio non solo da Roma e dal Senato ma da tutto il rimanente del mondo, fuorché da Catone il Minore, senatore romano, che poi fu detto Uticense dal luogo della sua morte, uomo già venerato come padre della patria non meno per l’austera integrità de’ costumi che pel valore, grand’amico di Pompeo ed acerbissimo difensore della libertà romana. Questi avendo raccolti in Utica i pochi avanzi delle disperse milizie pompeiane, con l’aiuto di Giuba re de’ Numidi, amico fedelissimo della repubblica, ebbe costanza di opporsi alla felicità del vincitore. Cesare vi accorse con esercito numeroso e benché in tanta disuguaglianza di forze fosse sicurissimo di opprimerlo, pure invece di minacciarlo, innamorato della virtù di lui, non trascurò offerta o preghiera per renderselo amico; ma quegli ricusando aspramente qualunque condizione, quando vide disperata la difesa di Roma, volle almeno morir libero uccidendo sé stesso. Cesare nella morte di lui diede segni di altissimo dolore, lasciando in dubbio alla posterità se fosse più ammirabile la generosità di lui, che venerò a sì alto segno la virtù ne’ suoi nemici, o la costanza dell’altro che non volle sopravvivere alla libertà della patria.
    Tutto ciò si ha dagli storici; il resto è verisimile.
    Per comodo della musica cambieremo il nome di Cornelia, vedova di Pompeo, in Emilia e quello del giovane Iuba, figlio dell’altro Iuba re di Numidia, in Arbace.
    La scena è in Utica città dell’Africa.
 
 
 INTERLOCUTORI
 
 CATONE
 CESARE
 MARZIA figlia di Catone ed amante occulta di Cesare
 ARBACE principe reale di Numidia, amico di Catone ed amante di Marzia
 EMILIA vedova di Pompeo
 FULVIO legato del Senato romano a Catone, del partito di Cesare ed amante di Emilia