L’Ipermestra, Vienna, van Ghelen, 1744

 L’IPERMESTRA
 
 
    Dramma per musica da rappresentarsi nel real teatro, in occasione delle felicissime nozze della serenissima arciduchessa Maria Anna d’Austria, infanta di Spagna, principessa reale di Ungaria, di Boemia e delle Due Sicilie, e di sua altezza serenissima il principe Carlo Alessandro di Lorena e di Bar, eccetera, per comando della real maestà di Maria Teresa, regina d’Ungaria, di Boemia, eccetera, eccetera, eccetera, l’anno 1744.
    La poesia è del signor abbate Pietro Metastasio, poeta di sua maestà. La musica è del signor Giovanni Adolfo Hasse, maestro di capella sua maestà il re di Polonia. La musica della licenza e dell’ultimo coro è del signor Luca Predieri, vicemaestro di capella di sua maestà.
    Vienna, appresso Giovanni Pietro van Ghelen, stampatore di sua maestà.
 
 
 ARGOMENTO
 
    Danao re d’Argo, spaventato da un oracolo che gli minacciava la perdita del trono e della vita per mano d’un figlio d’Egitto, impose segretamente alla propria figliuola d’uccidere lo sposo Linceo nella notte istessa delle sue nozze. Tutta l’autorità paterna non persuase alla magnanima principessa un atto così inumano; ma né pure tutta la tenerezza d’amante poté trasportarla giammai a palesare a Linceo l’orrido ricevuto comando, per non esporre il padre alle vendette d’un principe valoroso, intollerante, caro al popolo ed alle squadre. Come in angustia sì grande osservasse la generosa Ipermestra tutti gli opposti doveri e di sposa e di figlia, e con quali ammirabili prove di virtù rendesse finalmente felici il padre, lo sposo e sé stessa, si vedrà dal corso del dramma (Apollodoro, Igino ed altri).
    La scena si finge nel palazzo de’ re d’Argo.
 
 
 ATTORI
 
 DANAO re d’Argo
 IPERMESTRA figlia di Danao, amante di Linceo
 LINCEO figlio d’Egitto, amante d’Ipermestra
 ELPINICE nipote di Danao, amante di Plistene
 PLISTENE principe di Tessaglia, amante d’Elpinice, amico di Linceo
 ADRASTO confidente di Danao
 
    Comparse di cavalieri e paggi con Ipermestra, paggi con Elpinice, guardie reali con Danao, greci sollevati con Linceo e con Plistene, guerrieri con Adrasto
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: fughe di camere festivamente adornate per le reali nozze d’Ipermestra; logge interne nella reggia d’Argo, veduta da un lato di vastissima campagna, irrigata dal fiume Inaco, e dall’altro di maestose ruine d’antiche fabbriche.
    Nell’atto secondo: galleria di statue e pitture; innanzi amenissimo sito ne’ giardini reali adombrato da ordinate altissime piante che lo circondano, indietro lunghi e spaziosi viali, formati da spalliere di fiori e di verdure, de’ quali altri son terminati dal prospetto di deliziosi edifizi, altri dalla vista di copiosissime acque in varie guise artificiosamente cadenti.
    Nell’atto terzo: gabinetti; luogo magnifico corrispondente a portici ed appartamenti reali, tutto pomposamente adorno ed illuminato in tempo di notte.
    Il tutto rara invenzione del signor Giuseppe Galli Bibiena, primo ingegnere teatrale ed architetto di sua maestà.
 
 
 BALLI
 
    Nel fine dell’atto primo ballo rappresentante gl’inganni d’un idolatra impostore, finalmente conosciuto e deriso. Nel fine dell’atto secondo di nobili cacciatori e giardinieri.
    Nel fine dell’atto terzo di dame e cavalieri argivi.
    Li suddetti balli furono vagamente concertati dal signor Francesco Hilferding, in servizio di sua maestà, con l’arie per i suddetti balli del signor Ignazio Holzbauer.