Il re pastore, Vienna, van Ghelen, 1751
IL RE PASTORE | |
del signor abate Pietro Metastasio, poeta cesareo. | |
IL RE PASTORE | |
Dramma per musica da rappresentarsi nell’imperial corte da dame e cavalieri, l’anno MDCCLI. | |
Vienna, per il van Ghelen. | |
ARGOMENTO | |
Fra le azioni più luminose d’Alessandro il Macedone fu quella di avere liberato il regno di Sidone dal suo tiranno, e poi invece di ritenerne il dominio, l’avere ristabilito su quel trono l’unico rampollo della legittima stirpe reale che ignoto a sé medesimo povera e rustica vita traeva nella vicina campagna. | |
Come si sia edificato su questo istorico fondamento, si vedrà nel corso del dramma (Curtius, liber IV, capitulum III; Iustinus, liber XI, capitulum X). | |
La scena si finge nella campagna, dove è attendato il campo macedone, a vista della città di Sidone. | |
MUTAZIONI DI SCENE | |
Nell’atto primo: I vasta ed amena campagna irrigata dal fiume Bostreno, sparsa di greggi e di pastori. Largo ma rustico ponte sul fiume. Innanzi tuguri pastorali. Veduta della città di Sidone in lontano. | |
Nell’atto secondo: II grande e ricco padiglione d’Alessandro da un lato, ruine insalvatichite d’antichi edifici dall’altro. Campo de’ Greci in lontano. Guardie del medesimo in vari luoghi. | |
Nell’atto terzo: III parte interna di grande e deliziosa grotta formata capricciosamente nel vivo sasso dalla natura, distinta e rivestita in gran parte dal vivace verde delle varie piante, o dall’alto pendenti o serpeggianti all’intorno, e rallegrata da una vena di limpid’acqua che scendendo obliquamente fra’ sassi or si nasconde, or si mostra e finalmente si perde. Gli spaziosi trafori, che rendono il sito luminoso, scuoprono l’aspetto di diverse amene ed ineguali colline in lontano, ed in distanza minore di qualche tenda militare, onde si comprenda essere il luogo nelle vicinanze del campo greco. IV parte dello spazio circondato dal gran portico del celebre tempio di Ercole Tirio. Tutto il vasto recinto è riccamente adornato, per l’incoronazione del nuovo re di Sidone, e di vasi d’oro e di barbari tapeti e di festoni di verdure e di fiori che intorno alle numerose colonne artificiosamente s’avvolgono e tutte fra loro le intrecciano. Dal destro lato, molto innanzi, ricco ed elevato trono con due sedili, sopra de’ quali scettro e corona reale. Dal lato medesimo ma in distanza maggiore magnifico ingresso del tempio suddetto a cui s’ascende per ampia e superba scala. Fuori del portico alla destra veduta del faro e del porto di Sidone, guarnito di folte navi, alla sinistra della falange macedone disposta in ordinanza, a vista del trono. Concorso per tutto di cittadini e pastori. | |
L’architetto ed ingegnere delle scene è il signor Giovanni Maria Quaglio. | |
PERSONAGGI | |
ALESSANDRO re di Macedonia | |
AMINTA pastorello amante d’Elisa che ignoto prima anche a sé stesso si scopre poi l’unico legittimo erede del regno di Sidone | |
ELISA nobile ninfa di Fenicia dell’antica stirpe di Cadmo, amante d’Aminta | |
TAMIRI principessa fuggitiva figliuola del tiranno Stratone in abito di pastorella, amante d’Agenore | |
AGENORE nobile di Sidone, amico d’Alessandro, amante di Tamiri | |
Comparse di soldati macedoni, soldati fenici, nobili e popolo di Sidone, pastori, pastorelle | |
La musica è del signor Giuseppe Bono, compositore di camera di sua maestà cesarea reale. | |