Olimpiade, Torino, Reale, 1757

 SCENA IX
 
 MEGACLE ed ARISTEA
 
 MEGACLE
 (Oh ricordi crudeli!)
 ARISTEA
                                         Alfin siam soli.
 Potrò senza ritegni
 il mio contento esagerar, chiamarti
 mia speme, mio diletto,
730luce degli occhi miei...
 MEGACLE
                                           No, principessa,
 questi soavi nomi
 non son per me. Serbagli pure ad altro
 più fortunato amante.
 ARISTEA
                                           E 'l tempo è questo
 di parlarmi così? Giunto è quel giorno...
735Ma semplice ch'io son. Tu scherzi, o caro,
 ed io stolta m'affanno.
 MEGACLE
                                           Ah! Non t'affanni
 senza ragion.
 ARISTEA
                           Spiegati dunque.
 MEGACLE
                                                             Ascolta;
 ma coraggio, Aristea. L'alma prepara
 a dar di tua virtù la prova estrema.
 ARISTEA
740Parla. Aimè! Che vuoi dirmi? Il cor mi trema.
 MEGACLE
 Odi. In me non dicesti
 mille volte d'amar più che 'l sembiante
 il grato cor, l'alma sincera e quella
 che m'ardea nel pensier fiamma d'onore?
 ARISTEA
745Lo dissi, è ver. Tal mi sembrasti e tale
 ti conosco, t'adoro.
 MEGACLE
                                     E se diverso
 fosse Megacle un dì da quel che dici,
 se infedele agli amici,
 se spergiuro agli dei, se fatto ingrato
750al suo benefattor morte rendesse
 per la vita che n'ebbe, avresti ancora
 amor per lui? Lo soffriresti amante?
 L'accetteresti sposo?
 ARISTEA
                                        E come vuoi
 ch'io figurar mi possa
755Megacle mio sì scellerato?
 MEGACLE
                                                  Or sappi
 che per legge fatale,
 se tuo sposo divien, Megacle è tale.
 ARISTEA
 Come!
 MEGACLE
                Tutto l'arcano
 ecco ti svelo. Il principe di Creta
760langue per te d'amor. Pietà mi chiede
 e la vita mi diede. Ah principessa!
 Se negarla poss'io, dillo tu stessa.
 ARISTEA
 E pugnasti...
 MEGACLE
                          Per lui.
 ARISTEA
                                          Perder mi vuoi...
 MEGACLE
 Sì. Per serbarmi sempre
765degno di te.
 ARISTEA
                         Dunque io dovrò...
 MEGACLE
                                                             Tu dei
 coronar l'opra mia. Sì, generosa
 adorata Aristea, seconda i moti
 d'un grato cor. Sia qual io fui finora
 Licida in avvenire. Amalo. È degno
770di sì gran sorte il caro amico. Anch'io
 vivo di lui nel seno;
 e s'ei t'acquista, io non ti perdo appieno.
 ARISTEA
 Ah qual passaggio è questo! Io dalle stelle
 precipito agli abissi. Eh no; si cerchi
775miglior compenso. Ah! Senza te la vita
 per me vita non è.
 MEGACLE
                                    Bella Aristea,
 non congiurar tu ancora
 contro la mia virtù. Mi costa assai
 il prepararmi a sì gran passo. Un solo
780di quei teneri sensi
 quant'opera distrugge!
 ARISTEA
                                             E di lasciarmi...
 MEGACLE
 Ho risoluto.
 ARISTEA
                         Hai risoluto? E quando?
 MEGACLE
 Questo... (Morir mi sento).
 Questo è l'ultimo addio.
 ARISTEA
                                              L'ultimo! Ingrato...
785Soccorretemi, o numi! Il piè vacilla;
 freddo sudor mi bagna il volto; e parmi
 ch'una gelida man m'opprima il core. (S’appoggia ad un tronco)
 MEGACLE
 Sento che 'l mio valore
 mancando va. Più che a partir dimoro,
790meno ne son capace.
 Ardir. Vado, Aristea. Rimanti in pace.
 ARISTEA
 Come? Già m'abbandoni?
 MEGACLE
                                                   È forza, o cara,
 separarsi una volta.
 ARISTEA
                                       E parti...
 MEGACLE
                                                          E parto
 per non tornar più mai. (In atto di partire)
 ARISTEA
795Senti. Ah no... Dove vai?
 MEGACLE
 A spirar, mio tesoro,
 lungi dagli occhi tuoi. (Megacle parte risoluto, poi si ferma)
 ARISTEA
                                           Soccorso... io... moro. (Sviene sopra un sasso)
 MEGACLE
 Misero me! Che veggo! (Rivolgendosi indietro)
 Ah l'oppresse il dolor! Cara mia speme, (Tornando)
800bella Aristea, non avvilirti; ascolta;
 Megacle è qui; non partirò. Sarai...
 Che parlo? Ella non m'ode. Avete, o stelle,
 più sventure per me? No, questa sola
 mi restava a provar. Chi mi consiglia?
805Che risolvo? Che fo? Partir? Sarebbe
 crudeltà, tirannia; restar? Che giova?
 Forse ad esserle sposo? E 'l re ingannato
 e l'amico tradito e la mia fede
 e l'onor mio lo soffrirebbe? Almeno
810partiam più tardi. Ah che sarem di nuovo
 a quest'orrido passo! Ora è pietade
 l'esser crudele. Addio, mia vita. Addio, (Le prende la mano e la bacia)
 mia perduta speranza. Il ciel ti renda
 più felice di me. Deh conservate
815questa bell'opra vostra, eterni dei;
 e i dì ch'io perderò donate a lei.
 Licida, dov'è mai? Licida. (Verso la scena)