Olimpiade, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA III
 
 MEGACLE ed ARGENE
 
 MEGACLE
 Deh secondate, o numi,
 la pietà d'Aristea. Chi sa se il padre
 però si placherà. Troppa ragione
1105ha di punirlo, è ver; ma della figlia
 lo vincerà l'amore. E se nol vince?
 Oh dio! Potessi almeno
 veder come l'ascolta. Argene, io voglio
 seguitarla da lungi.
 ARGENE
                                      Ah tanta cura
1110non prender di costui. Vedi che 'l cielo
 è stanco di soffrirlo. Al suo destino
 lascialo in abbandono.
 MEGACLE
 Lasciar l'amico! Ah così vil non sono.
 
    Lo seguitai felice
1115quand'era il ciel sereno,
 alle tempeste in seno
 voglio seguirlo ancor.
 
    Come dell'oro il fuoco
 scopre le masse impure,
1120scoprono le sventure
 de' falsi amici il cor. (Parte)