Olimpiade, Parigi, Hérissant, 1780

 LICENZA
 
 Ah no, l'augusto sguardo
 non rivolgere altrove, eccelsa Elisa.
 Ubbidirò. Tu ascolterai, se m'odi,
1455(dura legge a compir!) voti e non lodi.
 Veggano ancor ben cento volte e cento
 i numerosi tuoi sudditi regni
 tornar sempre più chiaro
 questo giorno per te, per te che sei
1460la lor felicità, che nel tuo seno
 le più belle virtù, come in lor trono,
 l'una all'altra congiunte... Aimè! Perdono.
 Voti in mente io formai; ma dal mio labbro
 escon, per qual magia dir non saprei,
1465trasformati in tua lode i voti miei.
 Errai; ma il mondo intero
 ho complice nel fallo; e, non sdegnarti,
 mi par bello l'error. L'anime grandi
 a vantaggio di tutti il ciel produce.
1470Nasconderne la luce
 perché, se agli altri il buon cammino insegna?
 Le lodi di chi regna
 sono scuola a chi serve. Il grande esempio
 innamora, corregge,
1475persuade, ammaestra. Appresso al fonte
 tutti non sono; è ben ragion che alcuno
 disseti anche i lontani. Ah, non è reo
 chi, celebrando i pregi
 dell'anime reali,
1480ubbidisce agli dei, giova a' mortali.
 
    Nube così profonda
 non può formarsi mai
 che le tue glorie asconda,
 che ne trattenga il vol.
 
1485   Saria difficil meno
 torre alle stelle i rai,
 a' fulmini il baleno,
 la chiara luce al sol.
 
 FINE