Demofoonte, Vienna, van Ghelen, 1733

 SCENA PRIMA
 
  Orti pensili corrispondenti a vari appartamenti della reggia di Demofoonte.
 
 DIRCEA e MATUSIO
 
 DIRCEA
 Credimi, o padre, il tuo soverchio affetto
 un mal dubbioso ancora
 rende sicuro. A domandar che solo
 il mio nome non vegga
5l'urna fatale, altra ragion non hai
 che il regio esempio.
 MATUSIO
                                         E ti par poco? Io forse
 perché suddito nacqui
 son men padre del re? D'Apollo il cenno
 d'una vergine illustre
10vuol che su l'are sue si sparga il sangue
 ogn'anno in questo dì; ma non esclude
 le vergini reali. Ei che si mostra
 delle leggi divine
 sì rigido custode agli altri insegni
15con l'esempio costanza. A sé richiami
 le allontanate ad arte
 sue regie figlie. I nomi loro esponga
 anch'egli al caso. All'agitar dell'urna
 provi egli ancor d'un infelice padre
20come palpita il cor, come si trema
 quando al temuto vaso
 la mano accosta il sacerdote e quando
 in sembianza funesta
 l'estratto nome a pronunciar s'appresta.
25E arrossisca una volta
 ch'abbia a toccar sempre la parte a lui
 di spettator nelle miserie altrui.
 DIRCEA
 Ma sai pur che a' sovrani
 è suddita la legge.
 MATUSIO
30Le umane sì, non le divine.
 DIRCEA
                                                    E queste
 a lor s'aspetta interpetrar.
 MATUSIO
                                                  Non quando
 parlan chiaro gli dei.
 DIRCEA
                                         Mai chiari a segno...
 MATUSIO
 Non più Dircea. Son risoluto.
 DIRCEA
                                                       Ah meglio
 pensaci, o genitor. L'ira ne' grandi
35sollecita s'accende,
 tarda s'estingue. È temeraria impresa
 l'irritare uno sdegno
 che ha congiunto il poter. Già il re purtroppo
 bieco ti guarda. Ah che sarà se aggiunge
40ire novelle all'odio antico?
 MATUSIO
                                                  Invano
 l'odio di lui tu mi rammenti e l'ira.
 La ragion mi difende, il ciel m'inspira.
 
    O più tremar non voglio
 fra tanti affanni e tanti;
45o ancor chi preme il soglio
 ha da tremar con me.
 
    Ambo siam padri amanti;
 ed il paterno affetto
 parla egualmente in petto
50del suddito e del re. (Parte)