Il Demofoonte, Venezia, Bettinelli, 1733

 SCENA VIII
 
 CHERINTO solo
 
 CHERINTO
 Oh dei perché tanto furor! Che mai
 le avrà detto il german! Voler ch'io stesso
385nelle fraterne vene... Ah ch'in pensarlo
 gielo d'orror. Ma con qual fasto il disse!
 Con qual fierezza! E pur quel fasto e quella
 sua fierezza m'alletta. In essa io trovo
 un non so che di grande
390che in mezzo al suo furore
 stupir mi fa, mi fa languir d'amore.
 
    Il suo leggiadro viso
 non perde mai beltà;
 bello nella pietà,
395bello è nell'ira.
 
    Quand'apre i labbri al riso,
 parmi la dea del mar;
 e Pallade mi par,
 quando s'adira. (Parte)