Didone abbandonata, Torino, Reale, 1757, II

 SCENA IX
 
 SELENE e detti
 
 SELENE
                                                 Oh dio, germana!
 Alfine Enea...
 DIDONE
                            Partì?
 SELENE
                                          No, ma fra poco
 le vele scioglierà da' nostri lidi.
1165Or ora io stessa il vidi
 verso i legni fugaci
 sollecito condurre i suoi seguaci.
 DIDONE
 Che infedeltà! Che sconoscenza! Oh dei!
 Un esule infelice...
1170Un mendico stranier... Ditemi voi
 se più barbaro cor vedeste mai?
 E tu, cruda Selene,
 partir lo vedi ed arrestar nol sai?
 SELENE
 Fu vana ogni mia cura.
 DIDONE
1175Vanne, Osmida e proccura
 che resti Enea per un momento solo.
 OSMIDA
 Ad ubbidirti io volo. (Parte)