Demofoonte, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA X
 
 DIRCEA e poi TIMANTE
 
 DIRCEA
 Dove, misera, ah dove
 vuol condurmi a morir? Figlio innocente,
 adorato consorte, oh dei, che pena
 partir senza vedervi.
 TIMANTE
                                         Alfin ti trovo,
420Dircea mia vita.
 DIRCEA
                                 Ah caro sposo, addio
 e addio per sempre. Al tuo paterno amore
 raccomando il mio figlio;
 abbraccialo per me; bacialo e tutta
 narragli, quando sia
425capace di pietà, la sorte mia.
 TIMANTE
 Sposa che dici? Ah nelle vene il sangue
 gelar mi fai.
 DIRCEA
                          Certo scoperse il padre
 il nostro arcano. Ebro è di sdegno e vuole
 quindi lungi condurmi. Io lo conosco,
430per me non v'è più speme.
 TIMANTE
                                                   Eh rassicura
 lo smarrito tuo cor, sposa diletta,
 al mio fianco tu sei.