Demofoonte, Torino, Reale, 1757

 SCENA VIII
 
 CREUSA sola
 
 CREUSA
 Qual terra è questa? Io perché venni a parte
 delle miserie altrui? Quante in un giorno,
1325quante il caso ne aduna, ire crudeli
 tra figlio e genitor, vittime umane,
 contaminati tempi,
 infelici imenei! Mancava solo
 che tremar si dovesse
1330senza saper perché. Ma troppo, o sorte,
 è violento il tuo furor. Conviene
 che passi o scemi. In così rea fortuna
 parte è di speme il non averne alcuna.
 
    Non dura una sventura,
1335quando a tal segno avanza.
 Principio è di speranza
 l'eccesso del timor.
 
    Tutto si muta in breve;
 e il nostro stato è tale
1340che se mutar si deve
 sempre sarà miglior. (Parte)