Demofoonte, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA III
 
 TIMANTE e DEMOFOONTE con seguito; indi ADRASTO
 
 TIMANTE
 Sei pur cieca, o Fortuna! Alla mia sposa
 generosa concedi
 beltà, virtù quasi divina e poi
 la fai nascer vassalla. Error sì grande
145correggerò ben io. Meco sul trono
 la Tracia un dì l'adorerà. Ma viene
 il real genitor. Più non s'asconda
 il mio segreto a lui.
 DEMOFOONTE
                                      Principe, figlio.
 TIMANTE
 Padre, signor. (S’inginocchia e gli bacia la mano)
 DEMOFOONTE
                              Sorgi.
 TIMANTE
                                            I reali imperi
150eccomi ad eseguir.
 DEMOFOONTE
                                     So che non piace
 al tuo genio guerriero
 la pacifica reggia; e il cenno mio,
 che ti svelle dall'armi,
 forse t'incresce. I tuoi trionfi, o prence,
155e perché mie conquiste e perché tuoi,
 sempre cari mi son. Ma tu di loro
 mi sei più caro. I tuoi sudori ormai
 di riposo han bisogno. È del riposo
 figlio il valor. Sempre vibrato alfine
160inabile a ferir l'arco si rende.
 Il meritar son le tue parti; e sono
 il premiarti le mie. Se il prence, il figlio
 degnamente le sue compì finora,
 il padre, il re le sue compisca ancora.
 TIMANTE
165(Opportuno è il momento; ardir). Conosco
 tanto il bel cor del mio
 tenero genitor che...
 DEMOFOONTE
                                       No, non puoi
 conoscerlo abbastanza. Io penso, o figlio,
 a te più che non credi.
170Io ti leggo nell'alma e quel che taci
 intendo ancor. Con la tua sposa al fianco
 vorresti ormai che ti vedesse il regno;
 di', non è ver?
 TIMANTE
                             (Certo ei scoperse il nodo
 che mi stringe a Dircea).
 DEMOFOONTE
                                                Parlar non osi;
175e a compiacerti appunto
 il tuo mi persuade
 rispettoso silenzio. Io lo confesso,
 dubitai su la scelta; anzi mi spiacque.
 L'acconsentire al nodo
180mi pareva viltà. Gli odi del padre
 abborria nella figlia. Alfin prevalse
 il desio di vederti
 felice, o prence.
 TIMANTE
                                (Il dubitarne è vano).
 DEMOFOONTE
 A paragon di questo
185è lieve ogni riguardo.
 TIMANTE
                                          Amato padre,
 nuova vita or mi dai. Volo alla sposa
 per condurla al tuo piè.
 DEMOFOONTE
                                             Ferma. Cherinto,
 il tuo minor germano,
 la condurrà.
 TIMANTE
                         Che inaspettata è questa
190felicità!
 DEMOFOONTE
                  V'è per mio cenno al porto
 chi ne attende l'arrivo.
 TIMANTE
                                            Al porto!
 DEMOFOONTE
                                                               E quando
 vegga apparir la sospirata nave,
 avvertiti sarem.
 TIMANTE
                                Qual nave?
 DEMOFOONTE
                                                       Quella
 che la real Creusa
195conduce alle tue nozze.
 TIMANTE
                                            (Oh dei!)
 DEMOFOONTE
                                                                Ti sembra
 strano, lo so. Gli ereditari sdegni
 de' suoi, degli avi nostri un simil nodo
 non facevan sperar; ma in dote alfine
 ella ti porta un regno. Unica prole
200è del cadente re.
 TIMANTE
                                 Signor... Credei...
 (Oh error funesto!)
 DEMOFOONTE
                                      Una consorte altrove,
 che suddita non sia, per te non trovo.
 TIMANTE
 O suddita o sovrana,
 che importa, o padre?
 DEMOFOONTE
                                           Ah no; troppo degli avi
205ne arrossirebbon l'ombre. È lor la legge
 che condanna a morir sposa vassalla
 unita al real germe; e, finch'io viva,
 saronne il più severo
 rigido esecutor.
 TIMANTE
                                Ma questa legge...
 ADRASTO
210Signor, giungono in porto
 le frigie navi.
 DEMOFOONTE
                            Ad incontrar la sposa
 vola, o Timante. (Adrasto si ritira)
 TIMANTE
                                 Io?
 DEMOFOONTE
                                          Sì. Con te verrei
 ma un funesto dover mi chiama al tempio.
 TIMANTE
 Ferma, senti, signor.
 DEMOFOONTE
                                         Parla; che brami?
 TIMANTE
215Confessarti... (Che fo?) Chiederti... (Oh dio,
 che angustia è questa!) Il sacrifizio, o padre...
 la legge... la consorte...
 (Oh legge! Oh sposa! Oh sacrifizio! Oh sorte!)
 DEMOFOONTE
 Prence, ormai non ci resta
220più luogo a pentimento. È stretto il nodo;
 io l'ho promesso. Il conservar la fede
 obbligo necessario è di chi regna;
 e la necessità gran cose insegna.
 
    Per lei fra l'armi dorme il guerriero;
225per lei fra l'onde canta il nocchiero;
 per lei la morte terror non ha.
 
    Fin le più timide belve fugaci
 valor dimostrano, si fanno audaci,
 quand'è il combattere necessità. (Parte)