La clemenza di Tito, Vienna, van Ghelen, 1734

 SCENA PRIMA
 
 Logge a vista del Tevere negli appartamenti di Vitellia.
 
 VITELLIA e SESTO
 
 VITELLIA
 Ma che? Sempre l'istesso
 Sesto a dir mi verrai? So che sedotto
 fu Lentulo da te, che i suoi seguaci
 son pronti già, che il Campidoglio acceso
5darà moto a un tumulto e sarà il segno
 onde possiate uniti
 Tito assalir, che i congiurati avranno
 vermiglio nastro al destro braccio appeso
 per conoscersi insieme. Io tutto questo
10già mille volte udii; la mia vendetta
 mai non veggo però. S'aspetta forse
 che Tito a Berenice in faccia mia
 offra d'amore insano
 l'usurpato mio soglio e la sua mano?
15Parla, di', che s'attende?
 SESTO
                                               Oh dio!
 VITELLIA
                                                                Sospiri!
 Intenderti vorrei. Pronto all'impresa
 sempre parti da me; sempre ritorni
 confuso, irresoluto. Onde in te nasce
 questa vicenda eterna
20d'ardire e di viltà?
 SESTO
                                     Vitellia ascolta.
 Ecco io t'apro il mio cor. Quando mi trovo
 presente a te, non so pensar, non posso
 voler che a voglia tua, rapir mi sento
 tutto nel tuo furor, fremo a' tuoi torti,
25Tito mi sembra reo di mille morti.
 Quando a lui son presente,
 Tito, non ti sdegnar, parmi innocente.
 VITELLIA
 Dunque...
 SESTO
                      Pria di sgridarmi
 ch'io ti spieghi il mio stato almen concedi.
30Tu vendetta mi chiedi;
 Tito vuol fedeltà. Tu di tua mano
 con l'offerta mi sproni; ei mi raffrena
 co' benefici suoi. Per te l'amore,
 per lui parla il dover. Se a te ritorno,
35sempre ti trovo in volto
 qualche nuova beltà. Se torno a lui,
 sempre gli scuopro in seno
 qualche nuova virtù. Vorrei servirti;
 tradirlo non vorrei. Viver non posso,
40se ti perdo mia vita; e se t'acquisto
 vengo in odio a me stesso.
 Questo è lo stato mio; sgridami adesso.
 VITELLIA
 No; non meriti ingrato
 l'onor dell'ire mie.
 SESTO
                                     Pensaci o cara,
45pensaci meglio. Ah non togliamo in Tito
 la sua delizia al mondo, il padre a Roma,
 l'amico a noi. Fra le memorie antiche
 trova l'egual, se puoi. Fingiti in mente
 eroe più generoso o più clemente.
50Parlagli di premiar, poveri a lui
 sembran gli erari sui.
 Parlagli di punir, scuse al delitto
 cerca in ognun. Chi all'inesperta ei dona,
 chi a la canuta età. Risparmia in uno
55l'onor del sangue illustre; il basso stato
 compatisce nell'altro. Inutil chiama,
 perduto il giorno ei dice
 in cui fatto non ha qualche felice.
 VITELLIA
 Ma regna...
 SESTO
                        Ei regna, è ver, ma vuol da noi
60sol tanta servitù quanto impedisca
 di perir la licenza. Ei regna, è vero,
 ma di sì vasto impero,
 tolto l'alloro e l'ostro,
 suo tutto il peso e tutt'il frutto è nostro.
 VITELLIA
65Dunque a vantarmi in faccia
 venisti il mio nemico? E più non pensi
 che questo eroe clemente un soglio usurpa
 dal suo tolto al mio padre?
 Che m'ingannò, che mi ridusse, e questo
70è il suo fallo maggior, quasi ad amarlo?
 E poi, perfido! e poi di nuovo al Tebro
 richiamar Berenice! Una rivale
 avesse scelta almeno
 degna di me fra le beltà di Roma.
75Ma una barbara, o Sesto,
 un'esule antepormi! Una regina!
 SESTO
 Sai pur che Berenice
 volontaria tornò.
 VITELLIA
                                 Narra a' fanciulli
 codeste fole. Io so gli antichi amori;
80so le lagrime sparse allor che quindi
 l'altra volta partì; so come adesso
 l'accolse, l'onorò; chi non lo vede?
 Il perfido l'adora.
 SESTO
                                   Ah principessa
 tu sei gelosa.
 VITELLIA
                           Io?
 SESTO
                                    Sì.
 VITELLIA
                                            Gelosa io sono,
85se non soffro un disprezzo?
 SESTO
                                                    E pure...
 VITELLIA
                                                                      E pure
 non hai cuor d'acquistarmi.
 SESTO
                                                     Io son...
 VITELLIA
                                                                      Tu sei
 sciolto d'ogni promessa. A me non manca
 più degno esecutor dell'odio mio.
 SESTO
 Sentimi.
 VITELLIA
                    Intesi assai.
 SESTO
                                            Fermati.
 VITELLIA
                                                               Addio.
 SESTO
90Ah Vitellia, ah mio nume,
 non partir; dove vai;
 perdonami, ti credo, io m'ingannai.
 Tutto, tutto farò; prescrivi, imponi,
 regola i moti miei;
95tu la mia sorte, il mio destin tu sei.
 VITELLIA
 Prima che il sol tramonti
 voglio Tito svenato e voglio...