La clemenza di Tito, Vienna, van Ghelen, 1734

 SCENA IV
 
 SESTO solo
 
 SESTO
 Numi assistenza. A poco a poco io perdo
 l'arbitrio di me stesso. Altro non odo
 che il mio funesto amor. Vitellia ha in fronte
160un astro che governa il mio destino.
 La superba lo sa; ne abusa; ed io
 né pure oso lagnarmi. Oh sovrumano
 poter della beltà! Voi che dal cielo
 tal dono aveste ah non prendete esempio
165dalla tiranna mia. Regnate, è giusto;
 ma non così severo,
 ma non sia così duro il vostro impero.
 
    Opprimete i contumaci,
 son gli sdegni allor permessi;
170ma infierir contro gli oppressi!
 Quest'è un barbaro piacer.
 
    Non v'è trace in mezzo a' Traci
 sì crudel che non risparmi
 quel meschin che getta l'armi,
175che si rende prigionier. (Parte)