La clemenza di Tito, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA III
 
 SESTO e ANNIO
 
 ANNIO
 Amico, ecco il momento
 di rendermi felice. All'amor mio
 Servilia promettesti. Altro non manca
 che d'Augusto l'assenso. Ora da lui
140impetrarlo potresti.
 SESTO
                                       Ogni tua brama,
 Annio, m'è legge. Impaziente anch'io
 son che alla nostra antica
 e tenera amicizia aggiunga il sangue
 un vincolo novello.
 ANNIO
                                     Io non ho pace
145senza la tua germana.
 SESTO
                                          E chi potrebbe
 rapirtene l'acquisto? Ella t'adora;
 io fino al giorno estremo
 sarò tuo. Tito è giusto.
 ANNIO
                                           Il so; ma temo.
 
    Io sento che in petto
150mi palpita il core;
 né so qual sospetto
 mi faccia temer.
 
    Se dubbio è il contento
 diventa in amore
155sicuro tormento
 l'incerto piacer. (Parte)