La clemenza di Tito, Torino, Reale, 1757

 SCENA II
 
 ANNIO e detti
 
 ANNIO
                                                      Amico,
 Cesare a sé ti chiama.
 VITELLIA
                                           Ah non perdete
 questi brevi momenti. A Berenice
100Tito gli usurpa.
 ANNIO
                               Ingiustamente oltraggi,
 Vitellia, il nostro eroe. Tito ha l'impero
 e del mondo e di sé. Già per suo cenno
 Berenice partì.
 SESTO
                               Come!
 VITELLIA
                                              Che dici!
 ANNIO
 Voi stupite a ragion. Roma ne piange
105di meraviglia e di piacere. Io stesso
 quasi nol credo; ed io
 fui presente, o Vitellia, al grande addio.
 VITELLIA
 (Oh speranze!)
 SESTO
                               Oh virtù!
 VITELLIA
                                                   Quella superba
 oh come volentieri udita avrei
110esclamar contro Tito!
 ANNIO
                                         Anzi giammai
 più tenera non fu. Partì; ma vide
 che adorata partiva e che al suo caro
 men che a lei non costava il colpo amaro.
 VITELLIA
 Ognun può lusingarsi.
 ANNIO
                                           Eh si conobbe
115che bisognava a Tito
 tutto l'eroe per superar l'amante.
 Vinse ma combatté. Non era oppresso;
 ma tranquillo non era; ed in quel volto,
 dicasi per sua gloria,
120si vedea la battaglia e la vittoria.
 VITELLIA
 (E pur forse con me, quanto credei,
 Tito ingrato non è). Sesto, sospendi (A parte a Sesto)
 d'eseguir i miei cenni. Il colpo ancora
 non è maturo.
 SESTO
                             E tu non vuoi ch'io vegga...
125ch'io mi lagni, o crudele... (Con isdegno)
 VITELLIA
                                                  Or che vedesti?
 Di che ti puoi lagnar? (Con isdegno)
 SESTO
                                           Di nulla. (Oh dio! (Con sommissione)
 Chi provò mai tormento eguale al mio?)
 VITELLIA
 
    Deh se piacer mi vuoi,
 lascia i sospetti tuoi.
130Non mi stancar con questo
 molesto dubitar.
 
    Chi ciecamente crede
 impegna a serbar fede.
 Chi sempre inganni aspetta
135alletta ad ingannar. (Parte)