Achille in Sciro, Vienna, van Ghelen, 1736

 SCENA VIII
 
 DEIDAMIA, indi ACHILLE
 
 DEIDAMIA
 All'idol mio mancar di fede! Ah prima
 ch'altro sposo...
 ACHILLE
                               È permesso (Con ironia sdegnosa)
 a Deidamia l'ingresso? Io non vorrei
205importuno arrivar. Come! Tu sola?
 Dov'è lo sposo? A tributarti affetti
 qui sperai ritrovarlo.
 DEIDAMIA
                                         E già sapesti...
 ACHILLE
 Tutto ma non da te. Prova sublime
 della bella tua fede. A me crudele
210celar sì nero arcano? A me che t'amo
 più di me stesso! A me che in queste spoglie
 avvilito per te... Barbara...
 DEIDAMIA
                                                  Oh dio,
 non m'affligger ben mio; di queste nozze
 nulla seppi finor. Poc'anzi il padre
215venne a proporle. Istupidii, m'intesi
 tutto il sangue gelar.
 ACHILLE
                                        Pur che farai?
 DEIDAMIA
 Tutto fuor che lasciarti. E prieghi e pianti
 a svolger Licomede
 pongansi in uso. Ei cederà, se vuole
220salvar la figlia; e quando ancor non ceda,
 nulla speri ottener. Fu Achille il primo
 che amai finora e voglio
 che sia l'ultimo Achille. Ah mi vedrai
 morir, cor mio, pria che tradirti mai.
 ACHILLE
225Oh dolcissimi accenti! E qual mercede
 posso renderti, o cara?
 DEIDAMIA
                                            Eccola; io chiedo,
 se possibile è pur, ch'abbi più cura
 di non scoprirti.
 ACHILLE
                                 E questa gonna è poco...
 DEIDAMIA
 Che val, se la smentisce
230ogni tuo sguardo, ogni tuo moto. I passi
 troppo liberi son; troppo è sicuro
 quel tuo girar di ciglio. Ogni cagione
 basta a farti sdegnar; né feminili
 son poi gli sdegni tuoi. Che più? Se vedi
235un elmo, un'asta o se parlar ne senti,
 già feroce diventi,
 escon dagli occhi tuoi lampi e faville,
 Pirra si perde e comparisce Achille.
 ACHILLE
 Ma il cambiar di natura
240è impresa troppo dura.
 DEIDAMIA
                                             È dura impresa
 anche l'opporsi a un genitor. Poss'io
 dunque con questa scusa
 accettar Teagene.
 ACHILLE
                                   Ah no, mia vita,
 farò quanto m'imponi.
 DEIDAMIA
                                            Or lo prometti
245ma poi...
 ACHILLE
                    No; questa volta
 t'ubbidirò. Terrò gli sdegni a freno;
 non parlerò più d'armi. E de' tuoi cenni
 se più fedele esecutor non sono,
 corri in braccio al rival, ch'io ti perdono.
 
250   Sì ben mio, sarò qual vuoi,
 lo prometto a que' bei rai
 che m'accendono d'amor.