Achille in Sciro, Venezia, Bettinelli, 1737

 SCENA III
 
 DEIDAMIA e detti
 
 DEIDAMIA
 Achille ah dove vai? Fermati Achille. (Achille si rivolge, vede Deidamia, s’arrestano entrambi guardandosi scambievolmente senza parlare)
 ULISSE
950(Or sì ch'io mi sgomento). (Avendo lasciato Achille)
 ARCADE
 (E la gloria e l'amore ecco a cimento).
 DEIDAMIA
 Barbaro! È dunque vero? (Con passione ma senza sdegno)
 Dunque lasciar mi vuoi?
 ULISSE
                                                (Se a lei rispondi (Piano ad Achille)
 sei vinto).
 ACHILLE
                      (Tacerò). (Ad Ulisse)
 DEIDAMIA
                                         Questa, o crudele,
955questa bella mercede
 serbavi a tanto amore! Alma sì atroce
 celò quel dolce aspetto! Andate adesso
 credule amanti, alle promesse altrui
 date pur fé. Quel traditor poc'anzi
960mi giurava costanza; in un momento
 tutto pose in obblio;
 parte, mi lascia e senza dirmi addio.
 ACHILLE
 Ah!
 ARCADE
           (Non resiste).
 DEIDAMIA
                                       E qual cagion ti rese
 mio nemico in un punto? Io che ti feci
965misera me? Di qual delitto è pena
 quest'odio tuo?
 ACHILLE
                               No, principessa...
 ULISSE
                                                                 Achille.
 ACHILLE
 Due soli accenti. (Ad Ulisse)
 ULISSE
                                  (Oimè!)
 ACHILLE
                                                    No, principessa
 non son qual tu mi chiami
 traditore o nemico. Eterna fede
970giurai; la serberò. Legge d'onore
 mi toglie a te; ma tornerò più degno
 de' cari affetti tuoi. S'io parto e taccio
 odio non è né sdegno
 ma timore e pietà. Pietà del tuo
975troppo vivo dolor, tema del mio
 valor poco sicuro; uno previdi,
 non mi fidai dell'altro. Io so che m'ami
 cara più di te stessa; io sento...
 ULISSE
                                                          Achille.
 ACHILLE
 Eccomi.
 ARCADE
                  (E pur non viene).
 ACHILLE
                                                      Io sento in petto...
 DEIDAMIA
980Non più, troppo, lo veggo,
 troppo trascorsi. Al grand'amor perdona
 i miei trasporti. È ver; sé stesso Achille
 deve alla Grecia, al mondo
 ed alle glorie sue. Va'; non pretendo
985d'interromperne il corso. Avrai seguaci
 gli affetti, i voti miei. Ma già ch'io deggio
 restar senza di te, sia meno atroce,
 sia men subito il colpo. Abbia la mia
 vacillante virtù tempo a raccorre
990le forze sue. Chiedo un sol giorno e poi
 vattene in pace. Ah non si niega a' rei
 tanto spazio a morir; temer degg'io
 ch'abbia a negarsi a me?
 ARCADE
                                                (Se un giorno ottiene
 tutto otterrà).
 DEIDAMIA
                            Pensi! Non parli! E fisse
995tieni le luci al suol?
 ACHILLE
                                      Che dici Ulisse? (Ad Ulisse quasi con timore)
 ULISSE
 Che signor di te stesso
 puoi partir, puoi restar, che a me non lice
 premer più questo suolo,
 che a venir ti risolva; o parto solo.
 ACHILLE
1000(Che angustia!)
 DEIDAMIA
                                E ben, rispondi.
 ACHILLE
                                                                Io resterei
 ma... udisti. (Accennandole Ulisse)
 ULISSE
                          E ben risolvi.
 ACHILLE
                                                     Io verrei teco
 ma... vedi. (Accennandogli Deidamia)
 DEIDAMIA
                        Eh già comprendo,
 già di partir scegliesti;
 va' ingrato. Addio. (Mostrando partire)
 ACHILLE
                                      Ferma Deidamia. (Seguendola)
 ULISSE
                                                                         Intendo,
1005hai la dimora eletta;
 resta imbelle; io ti lascio. (Mostrando partire)
 ACHILLE
                                                 Ulisse aspetta.
 DEIDAMIA
 Che vuoi?
 ULISSE
                      Che brami?
 ACHILLE
                                              A compiacerti... (Oh stelle (A Deidamia poi da sé)
 è debolezza). A seguitarti... (Oh numi (Ad Ulisse)
 è crudeltà). Sì la mia gloria esige...
1010No l'amor mio non soffre... O gloria! O amore!
 ARCADE
 (È dubbio ancor chi vincerà quel core).
 DEIDAMIA
 E ben già che ti costa
 sì picciola pietà pena sì grande,
 più non la chiedo. Or da te voglio un dono
1015ch'è più degno di te. Parti; ma prima
 quel glorioso acciaro
 immergi in questo sen. L'opra pietosa
 giova ad entrambi. Ad avvezzarti Achille
 tu cominci alle stragi; io fuggo almeno
1020un più lungo morir. Tu lieto vai
 senza aver chi t'arresti; io son contenta
 che quella destra amata (Piange)
 arbitra di mia sorte
 se vita mi niegò, mi dia la morte.
 ARCADE
1025(Io cederei).
 DEIDAMIA
                          L'ultimo dono...
 ACHILLE
                                                         Ah taci,
 ah non pianger mia vita. Ulisse ormai
 l'opporsi è tirannia.
 ULISSE
                                       Lo veggo.
 ACHILLE
                                                           Alfine
 non chiede che un sol giorno. Un giorno solo
 ben puoi donarmi.
 ULISSE
                                     Oh questo no. Men vado
1030d'Achille a' duci argivi
 le glorie a raccontar. Da me sapranno
 qual nobile sudor le macchie indegne
 lavi del nome tuo, quai scuse illustri
 fa degli ozi di Sciro
1035già la tua spada, e di qual serie augusta
 va per te di trofei la fama onusta.
 ACHILLE
 Ma valor non si perde...
 ULISSE
                                              E di valore
 più non parlar. Spoglia quell'armi; a Pirra
 non sarian che d'impaccio. Olà rendete
1040la gonna al nostro eroe; riposi ormai,
 che sotto l'elmo ha già sudato assai.
 ARCADE
 (Vuol destarlo e lo punge).
 ACHILLE
                                                   Io Pirra! Oh dei!
 La gonna a me! (Ad Ulisse)
 ULISSE
                                No; d'animo virile
 desti gran prova inver. Non sei capace
1045di vincere un affetto.
 ACHILLE
                                         Ah meglio impara
 a conoscere Achille. Andiam. (Risoluto)
 DEIDAMIA
                                                        Mi lasci?
 ACHILLE
 Sì.
 DEIDAMIA
         Come?
 ACHILLE
                         All'onor mio
 è funesto il restar; Deidamia, addio. (Achille parte risoluto ed ascende il ponte della nave, dove poi s’arresta, Ulisse ed Arcade il van seguendo, Deidamia rimane alcun tempo immobile)
 ARCADE
 (Sentì lo sprone).
 ULISSE
                                   (E pur non son sicuro).
 DEIDAMIA
1050Ah perfido! Ah spergiuro!
 Barbaro! Traditor! Parti? E son questi
 gli ultimi tuoi congedi! Ove s'intese
 tirannia più crudel? Va' scellerato,
 va' pur; fuggi da me; l'ira de' numi
1055non fuggirai. Se v'è giustizia in cielo,
 se v'è pietà, congiureranno a gara
 tutti, tutti a punirti. Ombra seguace
 presente ovunque sei
 vedrò le mie vendette. Io già le godo
1060immaginando; i fulmini ti veggo
 già balenar d'intorno... Ah no fermate
 vindici dei. Di tant'error se alcuno
 forza è che paghi il fio
 risparmiate quel cor, ferite il mio.
1065S'egli un'alma ha sì fiera,
 s'ei non è più qual era, io son qual fui;
 per lui vivea, voglio morir per lui. (Isviene sopra un sasso)
 ACHILLE
 Lasciami. (Ad Ulisse)
 ULISSE
                      Dove corri?
 ACHILLE
 A Deidamia in aiuto.
 ULISSE
                                         Ah dunque...
 ACHILLE
                                                                   E speri
1070ch'io l'abbandoni in quello stato?
 ULISSE
                                                              È questa
 di valore una prova.
 ACHILLE
                                       Eh tu pretendi (Sdegnoso)
 prove di crudeltà non di valore.
 Scostati Ulisse. (Si fa strada con impeto e corre a Deidamia)
 ARCADE
                                (Ha trionfato amore).
 ACHILLE
 Principessa, ben mio, sentimi. Oh numi
1075l'infelice non ode. Apri le luci,
 guardami, è teco Achille.
 ULISSE
                                                Arcade il tempo
 di sperar più vittoria ora non parmi;
 cediamo il campo. Adopreremo altr'armi. (Parte con Arcade non veduto da Achille)