Achille in Sciro, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA PRIMA
 
  Aspetto esteriore di magnifico tempio dedicato a Bacco, donde si scende per due spaziose scale. È il tempio circondato da portici che prolungandosi da entrambi i lati formano una gran piazza. Fra le distanze delle colonne de’ portici scopresi da un lato il bosco sacro alla deità, dall’altro la marina di Sciro. La piazza è ripiena di baccanti che celebrando le feste del loro nume al suono di vari stromenti cantano il seguente coro.
 
 Preceduti e seguiti da numeroso corteggio di nobili donzelle, scender si vedono dal tempio ed avanzarsi a poco a poco DEIDAMIA ed ACHILLE in abito feminile
 
 CORO
 
    Ah di tue lodi al suono,
 padre Lieo, discendi;
 ah le nostr'alme accendi
 del sacro tuo furor.
 
 PARTE
 
5   O fonte de' diletti,
 o dolce oblio de' mali,
 per te d'esser mortali
 noi ci scordiam talor.
 
 TUTTO
 
    Ah le nostre alme accendi
10del sacro tuo furor.
 
 PARTE
 
    Per te, se in fredde vene
 pigro ristagna e langue,
 bolle di nuovo il sangue
 d'insolito calor.
 
 TUTTO
 
15   Ah le nostr'alme accendi
 del sacro tuo furor.
 
 PARTE
 
    Chi te raccoglie in seno
 esser non può fallace;
 fai diventar verace
20un labbro mentitor.
 
 TUTTO
 
    Ah le nostr'alme accendi
 del sacro tuo furor.
 
 PARTE
 
    Tu dai coraggio al vile,
 rasciughi al mesto i pianti,
25discacci dagli amanti
 l'incommodo rossor.
 
 TUTTO
 
    O fonte de' diletti,
 o dolce oblio de' mali,
 accendi i nostri petti
30del sacro tuo furor. (Ad un improvviso suon di trombe che odesi in lontano verso la marina tace il coro, s’interrompe il ballo e s’arrestan tutti in attitudine di timore riguardando verso il mare)
 
 DEIDAMIA
 Udisti? (Ad Achille)
 ACHILLE
                  Udii.
 DEIDAMIA
                              Chi temerario ardisce
 turbar col suon profano
 dell'orgie venerate il rito arcano?
 ACHILLE
 Non m'ingannai. Lo strepito sonoro
35parte dal mar. Ma non saprei... Non veggo
 che vuol dir, chi lo move... Ah principessa
 eccone la cagion. Due navi, osserva,
 vengono a questo lido.
 DEIDAMIA
                                           Aimè!
 ACHILLE
                                                         Che temi?
 Son lungi ancor. (Compariscono in lontano due navi. Sentesi di nuovo il suono delle trombe suddette; tutti partono fuggendo, toltone Achille e Deidamia)
 DEIDAMIA
                                  Fuggiam.
 ACHILLE
                                                      Perché?
 DEIDAMIA
                                                                       Non sai
40che d'infami pirati
 tutto è infestato il mar? Così rapite
 fur le figlie infelici
 al re d'Argo e di Tiro. Ignori forse
 la recente di Sparta
45perdita ingiuriosa? E che ne freme
 invan la Grecia e che domanda invano
 l'infida sposa al predator troiano?
 Chi sa che ancora in quelle
 insidiose navi... Oh dei! Vien meco.
 ACHILLE
50Di che temi, mia vita? Achille è teco.
 DEIDAMIA
 Taci.
 ACHILLE
             E se teco è Achille...
 DEIDAMIA
                                                   Ah taci, alcuno (Guardandosi intorno)
 potrebbe udirti; e se scoperto sei
 son perduta, ti perdo. E che direbbe
 il genitor deluso? Una donzella
55sai che ti crede e si compiace e ride
 del nostro amor; ma che sarà, se mai,
 solo in pensarlo io moro,
 se mai scopre che in Pirra Achille adoro?
 ACHILLE
 Perdona, è vero.