Achille in Sciro, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA III
 
 LICOMEDE e detti
 
 LICOMEDE
500Pirra, appunto ti bramo, attendi. Ulisse,
 vedi che il sol di già tramonta. Onori
 un ospite sì grande
 le mense mie.
 ULISSE
                             Mi sarà legge il cenno,
 invittissimo re. (Vuol ritirarsi)
 LICOMEDE
                                Le navi e l'armi,
505che a chieder mi venisti, al nuovo giorno
 radunate vedrai; vedrai di quanto
 superai la richiesta, ed a qual segno
 gli amici onoro e un messaggier sì degno.
 ULISSE
 Sempre eguale a sé stesso
510è del gran Licomede
 il magnanimo cor. Da me sapranno
 i congiurati a danno
 della Frigia infedel principi achei
 quanto amico tu sei. Né lieve prova
515ne fian l'armi e le navi
 che ti piacque apprestarmi.
 (Altro quindi io trarrò che navi ed armi).
 
    Quando il soccorso apprenda
 che dal tuo regno io guido,
520dovrà sul frigio lido
 Ettore impallidir.
 
    Più gli farà spavento
 questo soccorso solo
 che cento insegne e cento,
525ch'ogni guerriero stuolo,
 che quante vele al vento
 seppe la Grecia aprir. (Parte)