Achille in Sciro, Torino, Reale, 1757

 SCENA III
 
 LICOMEDE e detti
 
 LICOMEDE
 Pirra, appunto ti bramo, attendi. Ulisse,
 vedi che il sol di già tramonta. Onori
 un ospite sì grande
 le mense mie.
 ULISSE
                             Mi sarà legge il cenno,
505invittissimo re. (Vuol ritirarsi)
 LICOMEDE
                                Le navi e l'armi,
 che a chieder mi venisti, al nuovo giorno
 radunate vedrai; vedrai di quanto
 superai la richiesta, ed a qual segno
 gli amici onoro e un messaggier sì degno.
 ULISSE
510Sempre eguale a sé stesso
 è del gran Licomede
 il magnanimo cor. Da me sapranno
 i congiurati a danno
 della Frigia infedel principi achei
515quanto amico tu sei. Né lieve prova
 ne fian l'armi e le navi
 che ti piacque apprestarmi.
 (Altro quindi io trarrò che navi ed armi).
 
    Quando il soccorso apprenda
520che dal tuo regno io guido,
 dovrà sul frigio lido
 Ettore impallidir.
 
    Più gli farà spavento
 questo soccorso solo
525che cento insegne e cento,
 ch'ogni guerriero stuolo,
 che quante vele al vento
 seppe la Grecia aprir. (Parte)