Achille in Sciro, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA III
 
 DEIDAMIA e detti
 
 DEIDAMIA
 Achille, ah dove vai? Fermati, Achille. (Achille si rivolge, vede Deidamia e s’arrestano entrambi guardandosi attentamente senza parlare)
 ULISSE
950(Or sì ch'io mi sgomento). (Avendo lasciato Achille)
 ARCADE
 (E la gloria e l'amore ecco a cimento).
 DEIDAMIA
 Barbaro! È dunque vero? (Con passione ma senza sdegno)
 Dunque lasciar mi vuoi?
 ULISSE
                                                Se a lei rispondi, (Piano ad Achille)
 sei vinto.
 ACHILLE
                    Tacerò. (Ad Ulisse)
 DEIDAMIA
                                    Questa, o crudele,
955questa bella mercede
 serbavi a tanto amore! Alma sì atroce
 celò quel dolce aspetto! Andate adesso,
 credule amanti, alle promesse altrui
 date pur fé. Quel traditor poc'anzi
960mi giurava costanza; in un momento
 tutto pose in obblio;
 parte, mi lascia e senza dirmi addio.
 ACHILLE
 Ah!
 ARCADE
           (Non resiste).
 DEIDAMIA
                                       E qual cagion ti rese
 mio nemico in un punto? Io che ti feci?
965Misera me! Di qual delitto è pena
 quest'odio tuo?
 ACHILLE
                               No, principessa...
 ULISSE
                                                                 Achille.
 ACHILLE
 Due soli accenti. (Ad Ulisse)
 ULISSE
                                  (Aimè!)
 ACHILLE
                                                    No, principessa,
 non son, qual tu mi chiami,
 traditore o nemico. Eterna fede
970giurai, la serberò. Legge d'onore
 mi toglie a te; ma tornerò più degno
 de' cari affetti tuoi. S'io parto e taccio,
 odio non è né sdegno
 ma timore e pietà, pietà del tuo
975troppo vivo dolor, tema del mio
 valor poco sicuro; uno previdi;
 non mi fidai dell'altro. Io so che m'ami,
 cara, più di te stessa; io sento...
 ULISSE
                                                           Achille.
 ACHILLE
 Eccomi.
 ARCADE
                  (E pur non viene).
 ACHILLE
                                                      Io sento in petto...
 DEIDAMIA
980Non più; troppo, lo veggo,
 troppo trascorsi. Al grande amor perdona
 i miei trasporti. È ver, sé stesso Achille
 deve alla Grecia, al mondo
 ed alle glorie sue. Va'; non pretendo
985d'interromperne il corso; avrai seguaci
 gli affetti, i voti miei. Ma già ch'io deggio
 restar senza di te, sia meno atroce,
 sia men subito il colpo. Abbia la mia
 vacillante virtù tempo a raccorre
990le forze sue. Chiedo un sol giorno; e poi
 vattene in pace. Ah non si niega a' rei
 tanto spazio a morir; temer degg'io
 ch'abbia a negarsi a me?
 ARCADE
                                                (Se un giorno ottiene,
 tutto otterrà).
 DEIDAMIA
                            Pensi? Non parli? E fisse
995tieni le luci al suol?
 ACHILLE
                                      Che dici, Ulisse? (Ad Ulisse quasi con timore)
 ULISSE
 Che, signor di te stesso,
 puoi partir, puoi restar, che a me non lice
 premer più questo suolo,
 che a venir ti risolva o parto solo.
 ACHILLE
1000(Che angustia!)
 DEIDAMIA
                                E ben, rispondi.
 ACHILLE
                                                                Io resterei.
 Ma... udisti? (Accennandole Ulisse)
 ULISSE
                           E ben, risolvi.
 ACHILLE
                                                       Io verrei teco
 ma... vedi? (Accennandogli Deidamia)
 DEIDAMIA
                         Eh già comprendo;
 già di partir scegliesti.
 Va', ingrato. Addio. (Mostrando partire)
 ACHILLE
                                       Ferma, Deidamia. (Seguendola)
 ULISSE
                                                                           Intendo;
1005hai la dimora eletta.
 Resta, imbelle; io ti lascio. (Mostrando partire)
 ACHILLE
                                                   Ulisse, aspetta.
 DEIDAMIA
 Che vuoi?
 ULISSE
                      Che brami?
 ACHILLE (A Deidamia, poi da sé)
                                              A compiacerti... (Oh stelle!
 È debolezza). A seguitarti... (Ad Ulisse) (Oh numi!
 È crudeltà). Sì, ma la gloria esige...
1010No, l'amor mio non soffre... Oh gloria! Oh amore!
 ARCADE
 (È dubbio ancor chi vincerà quel core).
 DEIDAMIA
 E ben, giacché ti costa
 sì picciola pietà pena sì grande,
 più non la chiedo. Or da te voglio un dono
1015che è più degno di te. Parti; ma prima
 quel glorioso acciaro
 immergi in questo sen. L'opra pietosa
 giova ad entrambi. Ad avvezzarti, Achille,
 tu cominci alle stragi; io fuggo almeno
1020un più lungo morir. Tu lieto vai
 senza aver chi t'arresti; io son contenta
 che quella destra amata, (Piange)
 arbitra di mia sorte,
 se vita mi niegò, mi dia la morte.
 ARCADE
1025(Io cederei).
 DEIDAMIA
                          L'ultimo dono...
 ACHILLE
                                                         Ah taci;
 ah non pianger, mia vita. Ulisse, ormai
 l'opporsi è tirannia.
 ULISSE
                                       Lo veggo.
 ACHILLE
                                                           Alfine
 non chiede che un sol giorno. Un giorno solo
 ben puoi donarmi.
 ULISSE
                                     Oh questo no. Men vado
1030d'Achille a' duci argivi
 le glorie a raccontar. Da me sapranno
 qual nobile sudor le macchie indegne
 lavi del nome suo, quai scuse illustri
 fa degli ozi di Sciro
1035già la tua spada, e di qual serie augusta
 va per te di trofei la fama onusta.
 ACHILLE
 Ma valor non si perde...
 ULISSE
                                              Eh di valore
 più non parlar. Spoglia quell'armi; a Pirra
 non sarian che d'impaccio. (Ai detti mordaci di Ulisse Achille si turba, s’accende e sdegnasi per gradi) Olà, rendete
1040la gonna al nostro eroe. Riposi ormai,
 che sotto l'elmo ha già sudato assai.
 ARCADE
 (Vuol destarlo e lo punge).
 ACHILLE
                                                   Io Pirra! Oh dei!
 La gonna a me! (Ad Ulisse)
 ULISSE
                                No? D'animo virile
 desti gran prova inver. Non sei capace
1045di vincere un affetto.
 ACHILLE
                                         Ah meglio impara
 a conoscere Achille. Andiam. (Risoluto)
 DEIDAMIA
                                                        Mi lasci?
 ACHILLE
 Sì.
 DEIDAMIA
         Come!
 ACHILLE
                        All'onor mio
 è funesto il restar; Deidamia, addio. (Achille parte risoluto ed ascende il ponte della nave, dove poi s’arresta. Ulisse ed Arcade il van seguendo; Deidamia rimane alcun tempo immobile)
 ARCADE
 (Sentì lo sprone).
 ULISSE
                                   (E pur non son sicuro).
 DEIDAMIA
1050Ah perfido! Ah spergiuro!
 Barbaro! Traditor! Parti? E son questi
 gli ultimi tuoi congedi? Ove s'intese
 tirannia più crudel! Va', scellerato,
 va' pur; fuggi da me; l'ira de' numi
1055non fuggirai. Se v'è giustizia in cielo,
 se v'è pietà, congiureranno a gara
 tutti tutti a punirti. Ombra seguace,
 presente ovunque sei,
 vedrò le mie vendette. Io già le godo
1060immaginando; i fulmini ti veggo
 già balenar d'intorno... Ah no, fermate,
 vindici dei. Di tanto error se alcuno
 forza è che paghi il fio,
 risparmiate quel cor; ferite il mio.
1065S'egli ha un'alma sì fiera,
 s'ei non è più qual era, io son qual fui;
 per lui vivea; voglio morir per lui. (Sviene sopra un sasso)
 ACHILLE
 Lasciami. (Ad Ulisse)
 ULISSE
                      Dove corri?
 ACHILLE
 A Deidamia in aiuto.
 ULISSE
                                         Ah dunque...
 ACHILLE
                                                                   E speri
1070ch'io l'abbandoni in questo stato?
 ULISSE
                                                               È questa
 di valore una prova.
 ACHILLE
                                       Eh tu pretendi (Sdegnoso)
 prove di crudeltà, non di valore.
 Scostati, Ulisse. (Si fa strada con impeto e corre a Deidamia)
 ARCADE
                                 (Ha trionfato amore).
 ACHILLE
 Principessa, ben mio, sentimi. Oh numi,
1075l'infelice non ode! Apri le luci,
 guardami; Achille è teco.
 ULISSE
                                                Arcade, il tempo
 di sperar più vittoria ora non parmi;
 cediamo il campo. Adopreremo altr'armi. (Parte con Arcade, non veduto da Achille)