Siroe re di Persia, Venezia, Rossetti, 1726

 SCENA XIII
 
 EMIRA sotto nome d’Idaspe e detti
 
 EMIRA
 Chi tradisce il mio re! Per sua difesa
 ecco il braccio, ecco l'armi.
 SIROE
 Solo Idaspe mancava a tormentarmi.
 COSROE
455Vedi amico a qual pena (Dà il foglio ad Emira, quale lo legge da sé)
 mi serba il ciel.
 LAODICE
                               (Che inaspettati eventi!)
 EMIRA
 Donde l'avviso? È noto il reo? (Rende il foglio a Cosroe)
 MEDARSE
                                                         Medarse
 tutto svelò.
 SIROE
                       Il germano
 t'inganna, Idaspe, io palesai l'arcano.
 COSROE
460Dunque perché non scopri
 l'insidiator?
 SIROE
                          Dirti di più non deggio.
 EMIRA
 Perfido, e in questa guisa
 di mentita virtù copri il tuo fallo?
 A chi giovar pretendi? Hai già trovato
465l'offensore, l'offeso. Ei non è salvo,
 interrotto è il disegno
 e vanti per tua gloria un foglio indegno?
 Traditore, io vorrei...
 Signor, de' sdegni miei (A Cosroe)
470perdon ti chiedo, è il mio dover che parla.
 Perché son fido al padre
 io non rispetto il figlio.
 È mio proprio interesse il tuo periglio.
 LAODICE
 (Che ardir!)
 COSROE
                          Quanto ti deggio amato Idaspe.
475Impara ingrato impara. Egli è straniero,
 tu sei mio sangue; il mio favore a lui,
 a te donai la vita; e pure ingrato
 ei mi difende e tu m'insidi il trono.
 SIROE
 Difendermi non posso e reo non sono.
 MEDARSE
480L'innocente non tace, io già parlai.
 EMIRA
 Via che pensi? Che fai? Chi giunse a tanto
 può ben l'opra compir. Tu non rispondi?
 So perché ti confondi. Hai pena e sdegno
 che del tuo core indegno
485tutta l'infedeltà mi sia palese.
 Perciò taci e arrossisci,
 perciò né meno in volto osi mirarmi.
 SIROE
 Solo Idaspe mancava a tormentarmi.
 COSROE
 Medarse, quel silenzio
490giustifica l'accusa.
 MEDARSE
                                    Io non mentisco.
 EMIRA
 Se un mentitor si cerca
 Siroe sarà.
 SIROE
                       Ma questo è troppo, Idaspe.
 Non ti basta? Che vuoi?
 EMIRA
                                              Vuo' che tu assolva
 da' sospetti il mio re.
 SIROE
                                         Che dir poss'io?
 EMIRA
495Di' che il tuo fallo è mio. Di' pur ch'io sono
 complice del delitto, anzi che tutta
 è tua la fedeltà, la colpa è mia.
 Capace ancor di questo egli saria. (A Cosroe)
 COSROE
 Ma lo sarebbe invan. Facile impresa
500l'ingannarmi non è. So la tua fede.
 EMIRA
 Così fosse per te di Siroe il core.
 COSROE
 Lo so ch'è un traditore. Ei non procura
 difesa né perdono.
 SIROE
 Difendermi non posso e reo non sono.
 MEDARSE
505E non è reo chi niega
 al padre un giuramento?
 LAODICE
 Non è reo l'ardimento
 del tuo foco amoroso?
 COSROE
 Non è reo chi nascoso
510io stesso ho qui veduto?
 EMIRA
 Non è reo chi ha potuto
 recar quel foglio e si sgomenta e tace
 quando seco io ragiono?
 SIROE
 Tutti reo mi volete e reo non sono.
 
515   La sorte mia tiranna
 farmi di più non può.
 M'accusa e mi condanna
 un'empia ed un germano,
 l'amico e il genitor.
 
520   Ogni soccorso è vano,
 che più sperar non ho,
 perché fedel son io,
 questo è il delitto mio,
 questo diventa error. (Parte)