Siroe re di Persia, Venezia, Rossetti, 1726

 SCENA XVI
 
 LAODICE e MEDARSE
 
 LAODICE
 Gran mistero in que' detti Idaspe asconde.
 MEDARSE
 Semplice e tu lo credi? A te dovrebbe
580esser nota la corte. È di chi gode
 del principe il favor questo il costume.
 Gli enigmi artificiosi
 sembrano arcani ascosi. Allor che il volgo
 gl'intende men, più volontier gli adora,
585figurandosi in essi
 quel che teme o desia ma sempre invano,
 che v'è spesso l'enigma e non l'arcano.
 LAODICE
 Non credo che sian tali
 d'Idaspe i sensi. È ver ch'io non gl'intendo
590ma vo quando l'ascolto
 cangiando al par di lui voglia e pensiero
 né so più quel che temo e quel che spero.
 
    L'incerto mio pensiere
 non ha di che temere,
595di che sperar non ha
 e pur temendo va,
 pur va sperando.
 
    Senza saper perché
 n'andò così da me
600la pace in bando. (Parte)