Ciro riconosciuto, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA VIII
 
 CIRO e poi MANDANE
 
 CIRO
 Oh madre mia, se immaginar potessi
 che il tuo figlio son io!
 MANDANE
                                           Mio caro figlio!
 Mio Ciro, mio conforto!
 CIRO
                                              Io? Come! (Oh stelle!
 Già mi conosce!)
 MANDANE
                                  Alle materne braccia
730torna, torna una volta... Ah perché schivi
 gli amplessi miei?
 CIRO
                                     Temo... Potresti... (Oh numi!
 Non so che dir).
 MANDANE
                                Non dubitar son io
 la madre tua; non te lo dice il core?
 Vieni...
 CIRO
                 Sentimi pria. (Numi, consiglio.
735Parlar deggio o tacer?)
 MANDANE
                                            M'evita il figlio!
 CIRO
 (Perché tacer? Già mi conosce). È tempo...
 Poiché tant'oltre... (Ah no. Dal giuramento
 sciolto ancor non son io. Dee Mitridate
 consentir ch'io mi spieghi).
 MANDANE
                                                     E ben, t'ascolto,
740che dir mi vuoi?
 CIRO
                                 (Sarò crudel tacendo;
 ma spergiuro e imprudente
 favellando sarei).
 MANDANE
                                   Né m'ode!
 CIRO
                                                         (Alfine
 col tacer differisco
 solamente un piacer; ma forse il frutto
745dell'altrui cure e de' perigli immensi
 arrischio col parlar).
 MANDANE
                                        Che fai? Che pensi?
 Che ragioni fra te? Quei passi incerti,
 quelle nel proferir voci interrotte
 che voglion dir? Che la tua madre io sono
750sai finora o non sai? Se già t'è noto,
 perché freddo così? Parla.
 CIRO
                                                  (Che pena!
 Sento il sangue in tumulto in ogni vena).
 MANDANE
 Trovar dopo tre lustri
 una madre...
 CIRO
                           (E qual madre!)
 MANDANE
755E accoglierla in tal guisa!
 E fuggir le sue braccia!
 CIRO
 (Ah Mitridate, e come vuoi ch'io taccia?)
 MANDANE
 Questi son dunque i teneri trasporti,
 le lagrime amorose, i cari amplessi
760e le fraposte a' baci
 affollate domande? Ah madre... Ah figlio...
 Udisti i casi miei? Narrami i tui...
 Quanto errai... Quanto piansi... Io dissi... Io fui...
 No; questo è troppo, o il figlio mio non sei
765o per nuova sventura
 tutti gli ordini suoi cambiò natura.
 CIRO
 (Si voli a Mitridate; egli alla madre
 di spiegarmi permetta).
 MANDANE
 Né vuoi parlar?
 CIRO
                                Sì; pochi istanti aspetta;
770a momenti ritorno. (S’incamina frettoloso)
 MANDANE
                                       Ah prima... Ah senti,
 di', sei Ciro o non sei?
 CIRO
                                           Torno a momenti.
 
    Parlerò; non è permesso
 che finor mi spieghi a pieno.
 Tornerò; sospendi almeno,
775finché torno, il tuo dolor.
 
    Se trovarmi ancor non sai
 tutto in volto il core espresso,
 tutto or or mi troverai
 su le labbra espresso il cor. (Parte)