Ciro riconosciuto, Torino, Reale, 1757

 SCENA II
 
 MITRIDATE, poi ASTIAGE
 
 MITRIDATE
 Oh de' providi numi
 infinito saper! Per qual di Ciro
 mirabile cammin guidi la sorte!
 Lo manda Astiage a morte;
575la mia pietà lo serba; e a me, perch'io
 non possa esser convinto,
 nasce opportuno al cambio un figlio estinto.
 Si sa che Ciro è in vita;
 il re lo cerca; e affinch'ei sia deluso,
580ecco, né si sa come,
 usurpa un impostor di Ciro il nome.
 Vien lusingato il falso erede; e il vero
 nol conosce e l'uccide; e il colpo appunto
 in tal tempo succede
585che il tiranno lo crede
 esecuzion d'un suo comando. E pure
 trovasi ancor chi per sottrarsi a' numi
 forma un nume del caso; e vuol che il mondo
 da una mente immortal retto non sia.
590Cecità temeraria! Empia follia!
 ASTIAGE
 Mitridate.
 MITRIDATE
                      Signor, fosti ubbidito;
 Ciro non vive più.
 ASTIAGE
                                    Lo so; ti deggio,
 amico, il mio riposo. E qual poss'io
 render degna mercede a' merti tui?
595Vieni, vieni al mio seno. (Odio costui).
 MITRIDATE
 Altro premio io non vo'...
 ASTIAGE
                                                Non trattenerti,
 Mitridate, con me. Potrebbe alcuno
 dubitar del segreto.
 MITRIDATE
                                       Il figlio Alceo...
 ASTIAGE
 So che vuoi dirmi; è prigioniero. Io penso
600a salvarlo, a premiarti.
 Tutto farò per voi. Fidati e parti.
 MITRIDATE
 Vado, mio re.
 ASTIAGE
                            (Più non tornasse almeno).
 MITRIDATE
 (Qual tempesta i tiranni han sempre in seno!) (Parte)