Ciro riconosciuto, Torino, Reale, 1757

 SCENA X
 
 MANDANE e CIRO
 
 MANDANE
 Ciro, attendimi; io temo
1300qualche nuova sventura. Il mio consorte
 voglio seguir. Te d'Arpago l'avviso
 ritrovi in questo loco.
 CIRO
                                          Or che paventi?
 MANDANE
 Figlio mio, non so dir; tremo per uso
 avvezzata a tremar. Sempre vicino
1305qualche insulto mi par del mio destino.
 
    Benché l'augel s'asconda
 dal serpe insidiator,
 trema fra l'ombre ancor
 del nido amico.
 
1310   Che il muover d'ogni fronda,
 d'ogni aura il susurrar
 il sibilo gli par
 del suo nemico. (Parte)