Ciro riconosciuto, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA XII
 
 ARPALICE e detti
 
 MANDANE
445Arpalice, ed è vero...
 ARPALICE
                                        Ah dunque udisti,
 Mandane, il caso atroce.
 MANDANE
                                              Or l'ascoltai.
 CIRO
 (Numi! Alla madre mia finor parlai).
 ARPALICE
 Io non ho, principessa,
 fibra nel sen che non mi tremi al solo
450pensier del tuo dolore.
 MANDANE
                                            E donde mai
 così presto il sapesti?
 ARPALICE
                                          Ah le sventure
 van su l'ale de' venti. Ammiro anch'io
 come in tempo sì corto
 sia già noto ad ognun che Ciro è morto.
 MANDANE
455Ciro!
 CIRO
             (Il rival forse svenai!)
 MANDANE
                                                       Che dici? (Ad Arpalice)
 ARPALICE
 Che, se per man d'Alceo
 perder dovevi il figlio, era assai meglio
 non averlo trovato.
 MANDANE
 Come! Ciro è l'ucciso? Ah scellerato! (Volgendosi a Ciro)
 ARPALICE
460(Nol sapea; m'ingannai).
 CIRO
 (Dicasi... Ah no, che di tacer giurai).
 MANDANE
 Perfido! E vieni... oh stelle!
 a chiedermi difesa? In questa guisa
 d'una madre infelice
465si deride il dolor?
 CIRO
                                   Non seppi...
 MANDANE
                                                           Ah taci,
 taci, fellon; tutto sapesti; è tutto
 menzogna il tuo racconto. Oh figlio, oh cara
 parte del sangue mio! Dunque di nuovo,
 misera, t'ho perduto! E quando? E come?
470Oh perdita! Oh tormento!
 CIRO
 (Resister non si può; morir mi sento).
 MANDANE
 Arpalice, or che dici?
 Era presago il mio timor? Ma tanto
 no, non temei. Perdere un figlio è pena;
475ma che un vil... ma che un empio... Ah traditore!
 Con queste mani io voglio
 aprirti il sen, svellerti il core.
 CIRO
                                                       Oh dio!
 Tu ti distruggi in pianto;
 svellimi il cor ma non t'affligger tanto.
 MANDANE
480Ch'io non m'affligga? E l'uccisor del figlio
 così parla alla madre?
 CIRO
                                           Eh tu non sei...
 Son io... Quello non fu... (Che pena, oh dei!)
 MANDANE
 Ministri, al re traete
 quel carnefice reo. (I custodi, disposti ad eseguire il cenno, vegliano sopra Ciro) Poca vendetta
485è il sangue tuo ma pur lo voglio.
 ARPALICE
                                                            Affrena
 gli sdegni tuoi. Necessitato e senza
 saperlo egli t'offese. Imita, imita
 la clemenza de' numi.
 MANDANE
                                           I numi sono
 per me tiranni. In cielo
490non v'è pietà, non v'è giustizia...
 ARPALICE
                                                             Ah taci;
 il dolor ti seduce. Almen gli dei
 non irritiam.
 MANDANE
                           Ridotta a questo segno,
 non temo il loro sdegno,
 non bramo il loro aiuto;
495il mio figlio perdei, tutto ho perduto.
 
    Rendimi il figlio mio.
 Ah mi si spezza il cor!
 Non son più madre, oh dio!
 Non ho più figlio!
 
500   Qual barbaro sarà
 che a tanto mio dolor
 non bagni per pietà
 di pianto il ciglio! (Parte)