Il Temistocle, Venezia, Bettinelli, 1737

 SCENA II
 
 TEMISTOCLE solo
 
 TEMISTOCLE
1075Sia luminoso il fine
 del viver mio. Qual moribonda face
 scintillando s'estingua. Olà, custodi;
 a me Neocle ed Aspasia. Alfin che mai
 esser può questa morte? Un ben? S'affretti;
1080un mal? Fuggasi presto
 dal timor d'aspettarlo
 ch'è mal peggiore. È della vita indegno
 chi a lei pospon la gloria. A ciò che nasce
 quella è comun; dell'alme grandi è questa
1085proprio e privato ben. Tema il suo fato
 quel vil che agli altri oscuro,
 che ignoto a sé morì nascendo e porta
 tutto sé nella tomba; ardito spiri
 chi può senza rossore
1090rammentar come visse allor che muore.