Temistocle, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA PRIMA
 
 Deliziosa nel palazzo di Serse.
 
 TEMISTOCLE e NEOCLE
 
 TEMISTOCLE
 Che fai?
 NEOCLE
                   Lascia ch'io vada
 quel superbo a punir. Vedesti, o padre,
 come ascoltò le tue richieste? E quanti
 insulti mai dobbiam soffrir?
 TEMISTOCLE
                                                       Raffrena
5gli ardori intempestivi. Ancor supponi
 d'essere in Grecia? E di vedermi intorno
 la turba adulatrice
 che s'affolla a ciascun quando è felice?
 Tutto, o Neocle, cambiò. Debbono i saggi
10adattarsi alla sorte. È del nemico
 questa la reggia; io non son più d'Atene
 la speranza e l'amor; mendico, ignoto
 esule, abbandonato,
 ramingo, discacciato
15ogni cosa perdei; sola m'avanza,
 e il miglior mi restò, la mia costanza.
 NEOCLE
 Ormai, scusa, o signor, quasi m'irrita
 questa costanza tua. Ti vedi escluso
 da quelle mura istesse
20che il tuo sangue serbò; trovi per tutto
 della patria inumana
 l'odio persecutor che ti circonda,
 che t'insidia ogni asilo e vuol ridurti
 che a tal segno si venga
25che non abbi terren che ti sostenga.
 E lagnar non t'ascolto!
 E tranquillo ti miro! Ah come puoi
 soffrir con questa pace
 perversità sì mostruosa?
 TEMISTOCLE
                                                Ah figlio,
30nel camin della vita
 sei nuovo pellegrin; perciò ti sembra
 mostruoso ogni evento. Il tuo stupore
 non condanno però; la meraviglia
 dell'ignoranza è figlia,
35è madre del saper. L'odio che ammiri
 è de' gran benefici
 la mercé più frequente. Odia l'ingrato,
 e assai ve n'ha, del beneficio il peso
 nel suo benefattor; ma l'altro in lui
40ama all'incontro i benefici sui.
 Perciò diversi siamo,
 quindi m'odia la patria e quindi io l'amo.
 NEOCLE
 Se solo ingiusti, o padre,
 fosser gli uomini teco, il soffrirei;
45ma con te sono ingiusti ancor gli dei.
 TEMISTOCLE
 Perché?
 NEOCLE
                  Di tua virtù premio si chiama
 questa misera sorte?
 TEMISTOCLE
                                         E fra la sorte
 o misera o serena
 sai tu ben qual è premio e quale è pena?
 NEOCLE
50Come?
 TEMISTOCLE
                 Sé stessa affina
 la virtù ne' travagli e si corrompe
 nelle felicità. Limpida è l'onda
 rotta fra' sassi; e se ristagna, è impura.
 Brando, che inutil giace,
55splendeva in guerra, è rugginoso in pace.
 NEOCLE
 Ma il passar da' trionfi
 a sventure sì grandi...
 TEMISTOCLE
                                          Invidieranno
 forse l'età future
 più che i trionfi miei le mie sventure.
 NEOCLE
60Sia tutto ver; ma qual ragion ti guida
 a cercar nuovi rischi in questo loco?
 L'odio de' Greci è poco? Espor de' Persi
 anche all'ire ti vuoi? Non ti sovviene
 che l'assalita Atene
65uscì per te di tutta l'Asia a fronte,
 Serse derise e il temerario ponte?
 Deh non creder sì breve
 l'odio nel cor d'un re. Se alcun ti scopre,
 a chi ricorri? Hai gran nemici altrove
70ma qui son tutti; a ciascheduno ha tolto
 nella celebre strage il tuo consiglio
 o l'amico o il congiunto o il padre o il figlio.
 Deh per pietà, signore,
 fuggiam...
 TEMISTOCLE
                      Taci; da lungi
75veggo alcuno appressar. Lasciami solo;
 attendimi in disparte.
 NEOCLE
                                           E non poss'io
 teco, o padre, restar?
 TEMISTOCLE
                                         No; non mi fido
 della tua tolleranza e il nostro stato
 molta ne chiede.
 NEOCLE
                                 Ora...
 TEMISTOCLE
                                              Ubbidisci.
 NEOCLE
                                                                    Almeno
80in tempesta sì fiera
 abbi cura di te.
 TEMISTOCLE
                               Va'; taci e spera.
 NEOCLE
 
    Ch'io speri? Ah padre amato,
 e come ho da sperar!
 Qual astro ha da guidar
85la mia speranza?
 
    Mi fa tremar del fato
 l'ingiusta crudeltà;
 ma più tremar mi fa
 la tua costanza. (Parte)