Temistocle, Parigi, Quillau, 1755

 SCENA XII
 
 ROSSANE sola
 
 ROSSANE
 Rossane, avrai costanza
1015d'opprimer chi adorasti! Ah sì; l'infido
 troppo mi disprezzò. De' torti miei
 paghi le pene. A mille colpi esposto
 voglio mirarlo a ciglio asciutto; e voglio
 che giunto all'ora estrema...
1020Oh dio! Vanto fierezza e il cor mi trema.
 
    Ora a' danni d'un ingrato
 forsennato il cor s'adira;
 or d'amore, in mezzo all'ira,
 ricomincia a palpitar.
 
1025   Vuol punir chi l'ha ingannato,
 a trovar le vie s'affretta;
 e abborrisce la vendetta
 nel potersi vendicar. (Parte)
 
 Fine dell’atto secondo