Temistocle, Torino, Reale, 1757

 SCENA V
 
 ASPASIA sola
 
 ASPASIA
1195Dunque di me più forte
 il germano sarà? Forse non scorre
 l'istesso sangue in queste vene? Anch'io
 da Temistocle nacqui. Ah sì, rendiamo
 gli ultimi a lui pietosi uffizi. In queste
1200braccia riposi allor che spira. Imprima
 su la gelida destra i baci estremi
 l'orfana figlia; e di sua man chiudendo
 que' moribondi lumi... Ah qual funesta
 fiera immagine è questa? Aimè, qual gelo
1205mi ricerca ogni fibra? Andar vorrei
 e vorrei rimaner. D'orrore agghiaccio,
 avvampo di rossor. Sento in un punto
 e lo sprone ed il fren. Mi struggo in pianto,
 nulla risolvo e perdo il padre intanto.
 
1210   Ah si resti... Onor mi sgrida.
 Ah si vada... Il piè non osa.
 Che vicenda tormentosa
 di coraggio e di viltà!
 
    Fate, o dei, che si divida
1215l'alma ormai da questo petto;
 abbastanza io fui l'oggetto
 della vostra crudeltà. (Parte)