Temistocle, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA PRIMA
 
 Deliziosa nel palazzo di Serse.
 
 TEMISTOCLE e NEOCLE
 
 TEMISTOCLE
 Che fai?
 NEOCLE
                   Lascia ch'io vada
 quel superbo a punir. Vedesti, o padre,
 come ascoltò le tue richieste! E quanti
 insulti mai dobbiam soffrir?
 TEMISTOCLE
                                                       Raffrena
5gli ardori intempestivi. Ancor supponi
 d'essere in Grecia e di vedermi intorno
 la turba adulatrice
 che s'affolla a ciascun, quando è felice?
 Tutto, o Neocle, cambiò. Debbono i saggi
10adattarsi alla sorte. È del nemico
 questa la reggia; io non son più d'Atene
 la speranza e l'amor; mendico, ignoto,
 esule, abbandonato,
 ramingo, discacciato
15ogni cosa perdei; sola m'avanza,
 e il miglior mi restò, la mia costanza.
 NEOCLE
 Ormai, scusa o signor, quasi m'irrita
 questa costanza tua. Ti vedi escluso
 da quelle mura istesse
20che il tuo sangue serbò; trovi per tutto
 della patria inumana
 l'odio persecutor che ti circonda,
 che t'insidia ogni asilo e vuol ridurti
 che a tal segno si venga
25che non abbi terren che ti sostenga;
 e lagnar non t'ascolto!
 E tranquillo ti miro! Ah come puoi
 soffrir con questa pace
 perversità sì mostruosa?
 TEMISTOCLE
                                                Ah figlio,
30nel cammin della vita
 sei nuovo pellegrin, perciò ti sembra
 mostruoso ogni evento. Il tuo stupore
 non condanno però; la meraviglia
 dell'ignoranza è figlia
35e madre del saper. L'odio, che ammiri,
 è de' gran benefizi
 la mercé più frequente. Odia l'ingrato,
 e assai ve n'ha, del benefizio il peso
 nel suo benefattor; ma l'altro in lui
40ama all'incontro i benefizi sui;
 perciò diversi siamo;
 quindi m'odia la patria e quindi io l'amo.
 NEOCLE
 Se solo ingiusti, o padre,
 fosser gli uomini teco, il soffrirei;
45ma con te sono ingiusti ancor gli dei.
 TEMISTOCLE
 Perché?
 NEOCLE
                  Di tua virtù premio si chiama
 questa misera sorte?
 TEMISTOCLE
                                         E fra la sorte
 o misera o serena
 sai tu ben quale è premio e quale è pena?
 NEOCLE
50Come?
 TEMISTOCLE
                 Sé stessa affina
 la virtù ne' travagli e si corrompe
 nelle felicità. Limpida è l'onda
 rotta fra' sassi; e, se ristagna, è impura.
 Brando, che inutil giace,
55splendeva in guerra, è rugginoso in pace.
 NEOCLE
 Ma il passar da' trionfi
 a sventure sì grandi...
 TEMISTOCLE
                                          Invidieranno
 forse l'età future,
 più che i trionfi miei, le mie sventure.
 NEOCLE
60Sia tutto ver. Ma qual cagion ti guida
 a cercar nuovi rischi in questo loco?
 L'odio de' Greci è poco? Espor de' Persi
 anche all'ire ti vuoi? Non ti sovviene
 che l'assalita Atene
65uscì per te di tutta l'Asia a fronte,
 Serse derise e il temerario ponte?
 Deh non creder sì breve
 l'odio nel cor d'un re. Se alcun ti scopre,
 a chi ricorri? Hai gran nemici altrove;
70ma qui son tutti. A ciascheduno ha tolto
 nella celebre strage il tuo consiglio
 o l'amico o il congiunto o il padre o il figlio.
 Deh per pietà, signore,
 fuggiam...
 TEMISTOCLE
                      Taci; da lungi
75veggo alcuno appressar. Lasciami solo;
 attendimi in disparte.
 NEOCLE
                                           E non poss'io
 teco, o padre, restar?
 TEMISTOCLE
                                         No; non mi fido
 della tua tolleranza; e il nostro stato
 molta ne chiede.
 NEOCLE
                                 Ora...
 TEMISTOCLE
                                              Ubbidisci.
 NEOCLE
                                                                    Almeno
80in tempesta sì fiera
 abbi cura di te.
 TEMISTOCLE
                               Va'; taci e spera.
 NEOCLE
 
    Ch'io speri? Ah padre amato,
 e come ho da sperar?
 Qual astro ha da guidar
85la mia speranza?
 
    Mi fa tremar del fato
 l'ingiusta crudeltà;
 ma più tremar mi fa
 la tua costanza. (Parte)