Temistocle, Parigi, Hérissant, 1780

 SCENA XIV
 
 SEBASTE solo
 
 SEBASTE
 M'arride il ciel; Serse è d'Aspasia amante;
 irritata è Rossane. In lui l'amore,
505gli sdegni in lei fomenterò. Se questa
 giunge a bramar vendetta,
 un gran colpo avventuro. a' molti amici,
 ch'io posso offrirle, uniti i suoi, mi rendo
 terribile anche a Serse. Al trono istesso
510potrei forse... Chi sa? Comprendo anch'io
 quanto ardita è la speme;
 ma fortuna ed ardir van spesso insieme.
 
    Fu troppo audace, è vero,
 chi primo il mar solcò
515e incogniti cercò
 lidi remoti.
 
    Ma senza quel nocchiero
 sì temerario allor,
 quanti tesori ancor
520sariano ignoti! (Parte)
 
 Fine dell’atto primo