Zenobia, Vienna, van Ghelen, 1737

 SCENA V
 
 ZENOBIA sola cercando per la scena
 
 ZENOBIA
 Radamisto? Ove andò! Consorte? Il vidi,
 tornai su l'orme sue ma per la selva
 n'ho perduta la traccia. A questa parte
 eran volti i suoi passi. Ah dove mai
265sconsigliato s'aggira. Il loco è pieno
 tutto de' suoi nemici. In tanto rischio
 custoditelo o dei. Che fo? M'inoltro?
 Avventuro me stessa. Egle si trovi,
 ella per me ne cerchi. Astri crudeli
270bastan le mie ruine,
 cominciate a placarvi, è tempo alfine.
 
    Lasciami o ciel pietoso
 se non ti vuoi placar
 lasciami respirar
275qualche momento.
 
    Rendasi col riposo
 almeno il mio pensier
 abile a sostener
 nuovo tormento. (Parte e finito il ritornello dell’aria torna agitata)
 
280Misera me! Da questa parte, oh dio!
 vien Tiridate. Oh come io tremo! O come
 l'alma ho in tumulto! Il periglioso incontro
 fuggi fuggi Zenobia. Il cupo seno
 di que' concavi sassi
285al suo sguardo m'asconda infin che passi. (Si cela nella grotta)