Zenobia, Vienna, van Ghelen, 1737

 SCENA PRIMA
 
 TIRIDATE e MITRANE
 
 TIRIDATE
375Ma s'io stesso la vidi,
 s'io stesso l'ascoltai. N'ho viva ancora
 l'idea sugli occhi; ancor la nota voce
 mi risuona sul cor; Zenobia è in vita;
 Mitrane io non sognai.
 MITRANE
                                            Signor gli amanti
380sognano ad occhi aperti. Anche il dolore
 confonde i sensi e la ragion. Si vede
 talor quel che non v'è; ciò ch'è presente
 non si vede talor. L'alma per uso
 l'idea che la diletta a sé dipinge;
385e ognun quel che desia facil si finge.
 TIRIDATE
 Ah seguirla io dovea; ma di quel labbro
 che a suo piacer mi regge
 ardir non ebbi a trasgredir la legge.
 MITRANE
 Pensa alla tua grandezza
390o mio prence per or. T'offron gli Armeni
 il vuoto soglio e chiedono in mercede
 di Radamisto il capo. Occupa il tempo
 or che destra è fortuna. I suoi favori
 sai che durano istanti.
 TIRIDATE
                                           In ogni loco
395Radamisto si cerchi. Il traditore
 punir si dee. Né contro lui m'irrita
 già la mercé; bramo a Zenobia offesa
 offrire il reo.
 MITRANE
                           Dunque ancor speri?
 TIRIDATE
                                                                   Ad una
 leggiadra pastorella
400ne richiesi poc'anzi. Egle è il suo nome;
 questa è la sua capanna. Avrem da lei
 qualche lume miglior.
 MITRANE
                                           Ma che ti disse?
 TIRIDATE
 Nulla.
 MITRANE
               E tu speri!
 TIRIDATE
                                     Sì. Mi parve assai
 confusa alle richieste;
405mi guardava, arrossia, parlar volea,
 cominciava a spiegarsi e poi tacea.
 MITRANE
 Oh amanti! Oh quanto poco
 basta a farvi sperar!
 TIRIDATE
                                        Con Egle io voglio
 parlar di nuovo. A me l'appella.
 MITRANE
                                                           Il cenno
410pronto eseguisco. (Entra nella capanna)
 TIRIDATE
                                    Oh che crudel contrasto
 di speranze e timori
 giusti numi ho nel sen! Non v'è del mio
 stato peggior.
 MITRANE
                            La pastorella è altrove; (Tornando)
 solitario è l'albergo.
 TIRIDATE
                                       Infin che torni
415l'attenderò. Vanne alle tende.
 MITRANE
                                                        È vana
 la cura tua. Quella sanguigna spoglia
 ch'io stesso rimirai...
 TIRIDATE
                                         Crudel Mitrane
 io che ti feci mai? Deh la speranza
 non mi togliere almen.
 MITRANE
                                            Spesso la speme,
420principe il sai, va con l'inganno insieme. (Parte)
 TIRIDATE
 
    Non so se la speranza
 va con l'inganno unita,
 so che mantiene in vita
 qualche infelice almen.
 
425   So che sognata ancora
 gli affanni altrui ristora
 la sola idea gradita
 del sospirato ben. (Entra nella capanna)