Zenobia, Vienna, van Ghelen, 1740

 SCENA VII
 
 EGLE prima non veduta e detti
 
 MITRANE
                                                La vita
 di Radamisto ecco in tua man.
 EGLE
                                                          (Che sento!)
 MITRANE
 Punisci il traditor.
 TIRIDATE
                                    Sì andiam. (Vuol partire)
 EGLE
                                                           T'arresta
1015prence, ove corri? Incrudelir non dei
 contro quell'infelice.
 TIRIDATE
                                        E te chi muove
 d'un perfido in difesa?
 EGLE
                                             Io non lo credo
 signor sì reo.
 TIRIDATE
                           Ma di Zenobia il padre
 a tradimento oppresse.
 MITRANE
                                             E poi la figlia
1020tentò svenar. Non m'ingannò chi vide
 l'atto crudel.
 EGLE
                          Pensaci meglio. A tutto
 prestar fé non bisogna; e co' nemici
 più bella è la pietà.
 TIRIDATE
                                      Le proprie offese
 posso obbliar; ma di Zenobia i torti
1025perdonargli non posso, a lei quel sangue
 si deve in sacrificio.
 EGLE
                                       Io t'assicuro
 ch'ella nol chiede.
 TIRIDATE
                                   E non richiesto appunto
 ha merito il servir. (Vuol partire)
 EGLE
                                      Fermati, oh dei!
 Credi; non parlo invan. S'ami Zenobia,
1030Radamisto rispetta; il troppo zelo
 t'espone a un grande errore;
 tu vuoi servirla; e le trafiggi il core.
 TIRIDATE
 Ma perché? L'ama forse?
 EGLE
                                                 Ella... Se brami...
 Io dovrei... (Troppo dico).
 TIRIDATE
                                                  Ah ti confondi!
1035Mitrane io son di giel. Fu Radamisto
 già mio rival. Sta in queste selve ascoso
 dove è Zenobia ancora. Ei la difende,
 ella il volea seguir. Me più non cura,
 Egle m'avverte... Ah per pietà palesa
1040pastorella gentil ciò che ne sai.
 EGLE
 Altro dir non poss'io. Già dissi assai.
 TIRIDATE
 Oimè! Qual fredda mano
 mi si aggrava sul cor! Che tormentoso
 dubbio è mai questo! Io non ho più riposo.
 
1045   Si soffre una tiranna,
 lo so per pruova anch'io;
 ma un'infedele oh dio
 no, non si può soffrir.
 
    Ah se il mio ben m'inganna,
1050se già cambiò pensiero,
 pria ch'io ne sappia il vero
 fatemi o dei morir. (Parte)