Didone abandonata, Napoli, Ricciardo, 1724

 SCENA ULTIMA
 
 DIDONE
 
 DIDONE
 Ah che dissi infelice! A qual eccesso
 mi trasse il mio furore.
 Oh dio cresce l'orrore. Ovunque io miro
1570mi vien la morte e lo spavento in faccia,
 trema la regia e di cader minaccia.
 Selene, Osmida, ah tutti,
 tutti cedeste alla mia sorte infida,
 non v'è chi mi soccorra o chi m'uccida.
 
1575   Vado... Ma dove?... Oh dio!
 Resto... Ma poi, che fo!
 Dunque morir dovrò
 senza trovar pietà?
 
 E v'è tanta viltà nel petto mio?
1580No no. Si mora. E l'infedele Enea
 abbia nel mio destino
 un augurio funesto al suo camino.
 Precipiti Cartago,
 arda la regia e sia
1585il cenere di lei la tomba mia.
 
 IL FINE