L’Ipermestra, Vienna, van Ghelen, 1744

 SCENA PRIMA
 
 IPERMESTRA, ELPINICE e cavalieri
 
 ELPINICE
 I teneri tuoi voti alfin seconda
 propizio il padre, o principessa; alfine
 all'amato Linceo
 un illustre imeneo
5oggi ti stringerà. Vedi il contento
 che imprime in ogni fronte
 la tua felicità. Quanti da questa
 eccelsa coppia eletta,
 quanti dì fortunati il mondo aspetta!
 IPERMESTRA
10No, mia cara Elpinice,
 al par di me felice
 oggi non v'è chi possa dirsi. Ottengo
 quanto seppi bramar. Linceo fu sempre
 la soave mia cura. Il suo valore,
15la sua virtù, tanti suoi pregi e tanti
 meriti suoi mi favellar di lui,
 che a vincere il mio core
 dell'armi di ragion si valse amore.
 ELPINICE
 Ah così potess'io
20al principe Plistene in questo giorno
 unir la sorte mia. Tu sai...
 IPERMESTRA
                                                 Ne lascia
 la cura a me. Dal real padre io spero
 ottenerne l'assenso. In dì sì grande
 nulla mi niegherà.
 ELPINICE
                                     Qual mai poss'io
25generosa Ipermestra...
 IPERMESTRA
                                            Ah tu non sai
 che gran felicità per l'alma mia
 è il far altri felici.
 ELPINICE
                                   I fausti numi
 chi tanto a lor somiglia
 custodiscan gelosi.
 IPERMESTRA
                                     Ancor Linceo
30non veggo comparir. Che fa? Dovrebbe
 già dal campo esser giunto. Ah fa', se m'ami,
 che alcun l'affretti. Alla letizia nostra
 la sua congiunga ormai;
 tempo sarebbe; abbiam penato assai.
 ELPINICE
 
35   Abbiam penato, è ver,
 ma in sì felice dì
 oggetto di piacer
 sono i martiri.
 
    Se premia ognor così
40quei che tormenta amor,
 oh amabile dolor!
 dolci sospiri! (Parte)