L’Ipermestra, Vienna, van Ghelen, 1744

 SCENA VI
 
 ELPINICE sola
 
 ELPINICE
900Numi, pietosi numi,
 deh proteggete il mio Plistene. È degno
 della vostra assistenza. E quando ancora
 d'una vittima i fati abbian desio,
 risparmiate il suo petto; eccovi il mio.
 
905   Perdono al crudo acciaro,
 se per ferirlo almeno
 lo cerca in questo seno,
 dove l'impresse amor.
 
    No; non farei riparo
910alla mortal ferita;
 gran parte in lui di vita
 mi resterebbe ancor. (Parte)